29 giugno 1969 - La Roma si aggiudica la Coppa Italia. Il ricordo di Ginulfi

29/06/2019 20:22

GLIEROIDELCALCIO.COM (Francesco Giovannone) - La Coppa Italia 1968-1969 è l’edizione numero ventidue della manifestazione calcistica, che ha inizio l’8 settembre 1968, e che si chiude il 29 giugno 1969. A vincere il trofeo, al suo secondo titolo dopo quello del 1963/64, è la Roma di Helenio Herrera. Oggi ricorrono esattamente cinquant’anni da quell’affermazione, e vogliamo rivivere quella giornata, ed il cammino intrapreso dai giallorossi per arrivarci. I ricordi di quella manifestazione sono ancora più vividi, grazie alla testimonianza di uno dei protagonisti assoluti di quella vittoria, che risponde al nome di Alberto Ginulfi, estremo difensore della squadra giallorossa in quegli anni, che ha accettato di condividere con noi alcuni di quei momenti, da lui vissuti in prima persona. [...]

Il successo della Roma parte da lontano, sicuramente dal momento della scelta del tecnico che siede in panchina in quella stagione. I giallorossi, come anticipato, non hanno al timone un condottiero qualunque, ma uno dei più vincenti che si trovano su piazza. Il mago Helenio Herrera è alla sua prima stagione sulla panchina romanista, dopo un meraviglioso periodo trascorso all’Internazionale, dove vince, tra le altre cose, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali consecutive. Roma non è però Milano, la squadra giallorossa non è al livello tecnico di quella interista, la piazza è passionale e poco abituata alla vittoria, insomma, per il tecnico argentino, non è impresa agevole riportare il successo nella capitale.

Le cose non iniziano nel migliore dei modi: i rapporti col grande, vecchio, capitano, Giacomo Losi s’incrinano subito, e l’allenatore di Buenos Aires non tentenna nel metterlo ai margini del progetto tecnico, dopo poche giornate di campionato. Proprio in questa circostanza, termina, di fatto, la storia di Losi in giallorosso, che rimane talmente deluso dalle circostanze, da smettere con il calcio giocato, quello che conta. Lo stesso Ginulfi, parlando del rapporto tra il tecnico argentino e il capitano giallorosso, ci rivela: “L’atteggiamento di Herrera nei confronti di Losi è era molto duro, e poco rispettoso della gloriosa storia di Giacomo”.

Inoltre, il cammino della Roma in campionato non è di sicuro positivo, alla fine della stagione 1968/69 Herrera chiude con un anonimo ottavo posto e, l’unica speranza di raddrizzare un’annata fino a quel momento del tutto deludente, è un successo nella Coppa Italia.

Oggi la nostra coppa nazionale è una competizione bistrattata, “… ma, a quel tempo, molto ambita, perché, oltre ad assicurare un trofeo importante in bacheca, permette di accedere ad una delle competizioni europee più prestigiose, la Coppa delle Coppe”, ci dice Ginulfi, “Si poteva giocare in Europa, vincendo il campionato o la Coppa Italia, non c’erano altre strade, per questo era considerata una competizione molto importante”.

Il cammino degli uomini di Herrera in Coppa Italia inizia, al primo turno, con i cugini della Lazio che vengono superati, con il minimo sforzo, grazie ad una rete messa a segno dal difensore Ferrari, mentre nel turno successivo è soltanto un sorteggio favorevole a regalare ai giallorossi, a Ferrara contro la Spal, il passaggio al turno successivo dopo una partita chiusa a reti inviolate. Agli ottavi di finale i giallorossi espugnano con un perentorio 0-3 (doppio Peirò e Cordova). Come anticipato, arrivati ai quarti di finale gli incontri, seppur rimanendo ad eliminazione diretta, prevedono le gare di andata e ritorno e in questa circostanza la Roma affronta il Brescia perdendo 1-0 fuori casa ma ribaltando il risultato, all’Olimpico, anche qui con un netto 3-0 (Capello, Cordova e Scaratti i marcatori). Da ricordare, che qualche giorno prima della partita di andata col Brescia, muore tragicamente, come ricorda anche Ginulfi con voce tremula, il povero Giuliano Taccola, venticinquenne astro nascente del calcio italiano del tempo: “Giuliano fu colto da un malore nello spogliatoio dello stadio di Cagliari, quando scese a complimentarsi con noi compagni, dopo avere assistito alla partita dalle tribuna, proprio a causa di alcuni problemi di salute, che gli impedirono di essere a disposizione dell’allenatore. Io stesso, provai disperatamente a salvarlo con una respirazione bocca a bocca, ma fu purtroppo inutile”… Brividi!

I ragazzi di Herrera approdano quindi al girone finale all’italiana dove trovano temibili avversari come Cagliari, Foggia e Torino. Le partite si svolgono tutte nel corso del giugno 1969. [...]

Contro il Foggia la Roma vince la partita, apparentemente in modo agevole, e il Corriere dello Sport, il giorno successivo, celebra i protagonisti della vittoria, con un articolo a firma Ezio De Cesari: “Capello, Peirò e Ginulfi campioni dei campioni”. Come non condividere quanto scritto dalla nobile penna di De Cesari? Sono, infatti, proprio loro, i protagonisti di quel memorabile 29 giugno 1969 [...].

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