03/06/2019 13:40
LEGGO (F. BALZANI) - Il puzzle delle panchine di serie A è quasi completato: Sarri alla Juve, Conte all'Inter, Ancelotti al Napoli, Inzaghi alla Lazio e Giampaolo al Milan. Manca solo un tassello che dovrebbe trovare la sua giusta collocazione entro giovedì. Dopo i no in serie di Conte, Sarri, Gasperini, Allegri e Gattuso la Roma ha guardato all'estero e puntato (quasi) tutto su Paulo Fonseca su consiglio del consulente Baldini, ma nelle ultime ore è risalita con forza la candidatura di De Zerbi.
Il tecnico portoghese vuole allenare in un campionato top dopo i 3 anni vincenti alla guida dello Shakhtar e il progetto giovani del club giallorosso lo convince. Così come gli va bene l'offerta da 2,5 milioni più bonus a stagione per i prossimi tre anni. Entro mercoledì la dirigenza giallorossa scioglierà le riserve, è in programma anche un viaggio in Portogallo dove Paulo sta trascorrendo le vacanze. La clausola rescissoria da 5 milioni per liberare Fonseca non sarebbe un problema visto che Akhmetov, il presidente dello Shakhtar, si è detto pronto a dargli il via libera: «Ci sono club interessati e fra noi c'è un accordo morale, lo lasceremo andare». Senza indennizzo. Da Donetsk potrebbe arrivare pure il trequartista brasiliano Taison già nel mirino della Roma la scorsa estate. Fonseca è arrivato al ballottaggio finale per tre motivi i: la capacità di lavorare coi giovani, il gioco offensivo e il precedente Rudi Garcia. Ovvero un tecnico lontano dalle logiche malate di una piazza sempre più in subbuglio.
Tutto fatto quindi? No, perché il management italiano preferirebbe De Zerbi che peraltro piace parecchio pure a Baldini. Il tecnico del Sassuolo è stato contattato per sondare la sua disponibilità, ovviamente è arrivato il sì. Una decisione sarà presa entro martedì, ma la corsa ormai è ridotta a questi due nomi a meno di clamorose sorprese. Scartata quasi subito, invece, la candidatura di Mihajlovic per via del suo passato (troppo) laziale mentre Gattuso - proposto da Totti - non è convinto del progetto. Un tentativo in extremis (remoto) potrebbe essere fatto pure per Mourinho che ieri ai media portoghesi ha confessato: «Per essere contento non vuol dire necessariamente vincere, che in sostanza è sempre stata la mia essenza. Ma se mi dicessero oggi non ci sono condizioni per vincere, ma vogliamo che tu crei le condizioni per vincere', valuterei l'offerta». Il nuovo allenatore a Roma non troverebbe Dzeko ormai a un passo dall'Inter così come Kolarov mentre per Under è stata rifiutata un'offerta dell'Everton.