29/06/2019 14:25
LA REPUBBLICA (M. PINCI) - La tardiva decisione Tas sul Milan è costata alla Roma quasi 3 milioni di euro. Questo il prezzo delle rinunce alla tournée americana, cancellata per permettere alla squadra di partecipare ai preliminari di Europa League, e del ritiro a Pinzolo, organizzato e annullato nel giro di un mese: 2,3 milioni il prezzo della prima, mezzo milione di costi da restituire il secondo, in tutto 2,8 milioni in fumo. Senza più i biglietti dei preliminari con cui compensare la perdita. Ma la questione economica a Trigoria non è più un gran problema. Anzi, da qui in avanti la Roma non ha più alcuna necessità di vendere. Merito di un inatteso asse con la Juventus: ieri l’ad Fienga e il ds Petrachi hanno chiuso per l’arrivo di Spinazzola (valutato 29 milioni), in cambio ai bianconeri il giovane Luca Pellegrini e un indennizzo economico di 7 milioni pagabili in 3 anni. I due club scambieranno anche i Primavera Cangiano e Petrelli. Con Manolas al Napoli (36 milioni, di cui 19 restituiti a De Laurentiis per Diawara), la Roma chiuderà un saldo di circa 130 milioni di plusvalenze da luglio a giugno, comprese quindi le cessioni di Alisson e Strootman. Abbastanza per chiudere le necessità di bilancio al 30 giugno. Tradotto: le uniche operazioni che il club farà saranno quelle ritenute funzionali al progetto sportivo. Due esempi: la Juventus ha chiesto a più riprese Zaniolo, offrendo Higuain, ma le condizioni attuali non soddisfano la società. Idem per Dzeko: niente sconti all’Inter né regali all'attaccante, che nelle ultime giornate non ha esattamente giocato le sue migliori gare in giallorosso. Per averlo, servono 20 milioni. Altrimenti la Roma è pronta a tenerlo con sé fino alla scadenza del contratto. Un vero e proprio ultimatum ai nerazzurri. Anche perché grazie all'asse con la Juve, il club non ha più fretta.