13/08/2019 15:51
IL TEMPO (S. PIERETTI) - Il prossimo derby della Capitale, previsto per il primo settembre, potrebbe diventare il «D-Day» delle tifoserie organizzate, il «Diabolik-Day». La scelta di negare il funerale pubblico a Fabrizio Piscitelli, decisa dal Questore di Roma e confermata ieri pomeriggio dal Tar, rimanda soltanto di qualche giorno la celebrazione laica del mondo ultras che risponderà presente al ricordo del leader della Curva Nord laziale. Per i tifosi potrebbe essere un momento di forte aggregazione, per le Istituzioni un «pericolo» in più da dover tenere sotto controllo.
Il funerale imposto dalla Questura in forma privata è apparso insensato ai familiari della vittima che hanno deciso di non prendere parte alle esequie di questa mattina all'alba nella Cappella del cimitero Flaminio a Prima Porta. Il ricordo di Fabrizio verrà rimandato, ed è quello che preoccupa maggiormente le forze dell'ordine. Non preoccupa la divisione storica dei vari gruppi che vorranno presenziare al derby (in cui la Lazio giocherà la sua prima partita in casa), quanto l'unione di questi gruppi che potrebbero rappresentare un unico fronte - diviso nei colori, ma unito negli ideali - ancor più difficile da limitare in un evento importante come quello in programma all'inizio di settembre.
L'appello della vedova alle Istituzioni e al Papa lanciato due giorni fa è rimasto inascoltato, nella totale indifferenza. «Papa Francesco, vorrei portare alla Sua attenzione la vicenda che ha colpito la mia famiglia e che si aggiunge al già straziante dolore della perdita di mio marito, Fabrizio Piscitelli. Per opera di un provvedimento del Questore non possiamo garantirgli un degno funerale». E anche i tifosi della Lazio nei giorni scorsi avevano manifestato il loro dissenso alla decisione esponendo uno striscione sotto la sede degli Irriducibili di via Amulio: «La morte è uguale per tutti... il funerale anche! Salutare Fabrizio è un nostro diritto». Diritto negato. La decisione del Questore rischia a questo punto di rivelarsi un boomerang dal punto di vista delle tifoserie organizzate, e la partita tra Lazio e Roma è un appuntamento fin troppo scontato per ricordare la figura di Fabrizio Piscitelli, un personaggio carismatico, un leader riconosciuto in ogni angolo d'Europa.
Nei giorni scorsi in diversi stadi d'Italia e d'Europa Diabolik è stato ricordato con striscioni, cori e bandiere, ed è scontato che il ricordo del tifoso laziale assassinato mercoledì scorso sia presente in ogni curva d'Italia nella prima giornata di campionato in cui la Lazio, il 25 agosto, giocherà in trasferta a Genova contro la Sampdoria. Anche a Roma, i tifosi giallorossi - da sempre sulla sponda opposta - hanno celebrato il capo della Curva Nord: «Nel cielo biancoazzurro brilla un'altra stella. Ciao Fabri». Seppur avversari, i gruppi organizzati della Roma, anche in occasione dell'amichevole giocata a Perugia contro l'Athletic Bilbao, appresa la notizia dell'omicidio, avevano immediatamente tolto i loro striscioni in segno di lutto. Ed è probabile che vogliano - in occasione del derby - condividere con i tifosi della Lazio questo drammatico momento. In passato numerosi gruppi ultras hanno avuto modo di assistere al derby tra Lazio e Roma, la partita più sentita d'Italia, tra la sfide più accese a livello mondiale; a questo punto non è da escludere l'arrivo dall'estero di gruppi organizzati.