05/08/2019 00:00
GAZZETTA.IT (M. CECCHINI) - Nel calcio, si sa, le promesse sono più volubili di quelle fatte in amore. E così a Roma il mese di agosto sta cominciando con una (bella) sorpresa che ha un volto conosciuto, quello di Edin Dzeko. La storia è nota. Il centravanti bosniaco da mesi ha trovato un accordo con l’Inter, visto che il suo nome è stato tra i primi fra quelli scelti da Antonio Conte per la rifondazione. Si pensava che entro fine giugno tutto sarebbe stato a posto: soldi utili per il bilancio ai giallorossi e obiettivo centrato per i nerazzurri. Invece no. Complice una larga forbice fra domande e offerta (20 milioni contro 10 per un giocatore in scadenza a giugno prossimo) e una (santa?) alleanza con la Juve in chiave anti-Inter, sancita con lo scambio (con plusvalenze) tra Spinazzola e Luca Pellegrini, la trattativa per Dzeko è rallentata, come se fosse un’ovvietà, tanto più che le decise dichiarazioni del nuovo d.s. Petrachi (”Non ci faremo prendere per il collo”) non lasciavano presagire a nuovi innamoramenti tra il bosniaco e la Roma.
IL DUBBIO - Ma nel volgere delle settimane qualcosa è cambiato. Dzeko si è mostrato un professionista esemplare in allenamento come in partita, non marcando mai visita per non rischiare il trasferimento (come fanno tanti). Fonseca lentamente ne è parso conquistato tanto da dichiarare mercoledì scorso: “È con noi anima e corpo”. Se a questo si aggiunge le difficoltà del club giallorosso ad arrivare a Higuain e Icardi, si capisce come nei giorni scorsi Petrachi e lo stesso Fonseca siano tornati alla carica, proponendo a Dzeko di rimanere e prolungare il contratto. A entrambi la cortese risposta è stata un diniego, ma il centravanti è un po’ stanco di aspettare le tergiversazione interiste e così - complice il fatto che la famiglia si trova benissimo a Roma (e i post di amore giallorosso della moglie Amra ne danno dimostrazione quotidiana) - ora potrebbe cambiare idea, anche se sul rinnovo è più freddo, visto che già a gennaio sarebbe libero di firmare con chi vuole. Morale: soprattutto dopo la straordinaria prova di Lilla, in cui si è dimostrato al solito il migliore attaccante giallorosso anche senza segnare, la Roma spera davvero in un ripensamento, a questo punto non più improbabile. Anzi. E gli appelli dei tifosi via social di queste ore alla dirigenza perché lo confermino, sono solo la spia del fatto di come le passioni e i ritorni di fiamma nel calcio siano la normalità.