26/09/2019 13:54
IL TEMPO (F. SCHITO) - Esistono decisioni che segnano il proprio destino e quello altrui. É quanto successo nella Roma in costruzione nell'estate appena trascorsa con Gasperini che ha rinunciato all'occasione di sedersi sulla panchina della Roma, aprendo di conseguenza le porte della società giallorossa a Paulo Fonseca che, partita dopo partita, sta pian piano entrando nel cuore dei tifosi. Eppure il destino fa giri particolari, certe volte torna a bussare alla porta e questa volta a pagare il conto è stato il portoghese. Fonseca registra la prima sconfitta della sua carriera romanista, davanti al pubblico dell'Olimpico proprio contro l'Atalanta di Gasperini, in una serata in cui ha scelto di variare in corsa il modulo bloccando Kolarov in difesa insieme a Fazio e Smalling e spostando Spinazzola al fianco di Veretout e Cristante con Florenzi dalla parte opposta, in un inedito 3-4-2-1. Il tentativo di frenare le avanzate dei bergamaschi ha funzionato fino a un certo punto, reso vano all'ingresso di Zapata che ha affondato la Roma.
Il tecnico giallorosso ha ammesso la sconfitta senza cercare giustificazioni: «Ho cambiato sistema perché pensavo che fosse la cosa migliore per contrastarli. Anche nel gol abbiamo perso palla in fase di costruzione, loro ci hanno messo sotto pressione per 70 minuti. Dopo il gol ci siamo abbassati e non abbiamo pressato. L'Atalanta ha meritato la vittoria, hanno giocato meglio di noi. Non abbiamo fatto una buona partita e siamo andati in difficoltà con la marcatura a uomo».
Il cambio di modulo non ha inciso sull'esito dell'in contro, nonostante con questa mossa il portoghese abbia tentato di limitare i danni: «Era una partita molto difficile. Non abbiamo controllato il gioco, sono stati migliori di noi. La nostra intenzione di squadra era la stessa, volevamo pressare alto. Nel primo tempo la squadra è stata sicura e stabile sul piano difensivo, probabilmente parleremmo di una partita diversa se avessimo sfruttato le occasioni che abbiamo creato, ma così non è stato e abbiamo pagato. Bisogna riconoscere che questa era una gara diversa dalle altre, inostri due centrocampisti hanno fatto fatica a entrare in partita e sono mancati Zaniolo e Pellegrini nel servire Dzeko». Un mea culpa che non lascia spazio a repliche: «Abbiamo sempre avuto molta difficoltà a causa della pressione a tutto campo dell'Atalanta. Non siamo riusciti a trovare gli spazi ed è mancato il sostegno a Dzeko che è la nostra migliore opzione».
Uno stop che non frena però il cammino giallorosso. Fonseca non vuole che questa sconfitta lasci il segno nello spogliatoio, tra i suoi ragazzi e nell'ambiente: «Non eravamo diventati i migliori vincendo tre partite, non diventiamo i peggiori con questa sconfitta. Dobbiamo rimanere equilibrati, domani è un altro giorno, analizzeremo gli errori commessi e ripartiremo per migliorarci ancora. Bisogna pensare alla prossima partita». A chi gli fa notare la buona prestazione di Smalling, all'esordio con la maglia della Roma, dà poca importanza: «Prestazione positiva ma conta la squadra. Quando si perde, lo si fa tutti insieme». Domenica Florenzi e compagni andranno al Via del Mare contro il Lecce: non si può sbagliare.