28/09/2019 14:59
LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - Dopo la lodevole decisione della Roma di infliggere il daspo a vita a un tifoso che sul social aveva rivolto pesanti insulti razzisti a Juan Jesus, il difensore giallorosso è diventato improvvisamente un testimonial per la lotta all’inciviltà negli stadi e non solo. A tal punto da smuovere il premier Giuseppe Conte - tifosissimo della Roma - pronto a mostrare la propria solidarietà al ragazzo, «Chi ha insultato Juan Jesus non ha alcuna passione per lo sport, che stia fuori a vita dagli stadi». Immediato il ringraziamento del ragazzo su Instagram. «Sono battaglie di civiltà che dobbiamo vincere tutti insieme. Grazie per la solidarietà».
Ne prende atto, Fonseca, alle prese con la scelta della formazione migliore da schierare domani pomeriggio (ore 15) a Lecce, dopo la pesante sconfitta subita contro l'Atalanta (0-2). Il tecnico non avrà a disposizione Spinazzola tra i migliori nell'ultima gara - perché bloccato da un fastidio provocato da una vecchia cicatrice (sono escluse lesioni muscolari). «Non ci abbattiamo per una sconfitta - la carica di Fazio - lasciamocela subito alle spalle. Contro il Lecce sarà dura, farà molto caldo, dobbiamo vincere e avere fame di successi».
Ieri è stata il primo compleanno lontano dalla Roma per Francesco Totti. L'ex capitano giallorosso ha compiuto 43 anni e tra i tanti auguri arrivati, ci sono quelli di Lorenzo Pellegrini. «Per me è un amico - le parole del ragazzo a Dazn - posso contare su di lui, La maglia numero 10? Il 7 è già per me importante, perché era di Bruno Conti. Se Totti un giorno però me la desse, non potrei rifiutare, ma non so se accetterei. In ogni caso, non scambierei mai il rapporto che ho con Francesco, con quella maglia».