IL PUNTO DEL LUNEDI' - CARMELLINI: "La Roma vince, convince, ma mostra ancora il suo lato oscuro" - CAPUTI: "La sfida di Fonseca sarà trovare equilibrio senza snaturare la sua filosofia"

16/09/2019 15:17

LAROMA24.IT - Quattro gol al per la prima vittoria stagionale. Sembra convincere la fase offensiva della Roma di Paulo Fonseca, che continua però a soffrire dietro: "La Roma ha trovato la prima vittoria evidenziando la sua esaltante natura offensiva e confermando le preoccupanti incertezze difensive. La ricerca di un maggiore equilibrio senza snaturare la sua filosofia calcistica è la grande sfida che attende Fonseca", il pensiero di Massimo Caputi de Il Messaggero. 

"La Roma è la squadra più intrigante del torneo. Ha preso altri 2 gol, un altro palo e concesso tiri facili, okay. Però ha fatto 4 gol e poteva farne altrettanti. Ha problemi di equilibrio, apre falle in difesa, però quando l’affronti devi chiudere 4-5 rubinetti che sgorgano tecnica pura contemporaneamente. Mica facile", il giudizio di Luigi Garlando de La Gazzetta dello Sport


M. CAPUTI (IL MESSAGGERO) 

Appena tornato dopo la felice parentesi azzurra, il campionato conferma le positive impressioni iniziali. Prestazioni e risultati del 3° turno alimentano infatti la speranza di un torneo più equilibrato e votato a un calcio più offensivo. A dare un ulteriore tocco di imprevedibilità ci sono anche le nuove regole e l'utilizzo del Var che, come accaduto ieri, ha allungato a dismisura recuperi e durata effettiva di alcune gare. Una tale lentezza nelle decisioni è preoccupante. Dobbiamo sperare in un miglior affiatamento e nell'arrivo della sala unica Var. Il primo posto dell' a punteggio pieno e la impacciata vista a Firenze mettono in contrapposizione i metodi e le caratteristiche differenti di e Sarri. L' non è ancora una squadra finita, ma ha lo spirito e l'atteggiamento che impone il suo tecnico. La partenza è avvenuta con il giusto piglio di chi è convinto del proprio ruolo in campionato. I bianconeri sono invece nella terra di mezzo: distanti dal brutti e vincenti di Allegri, tanto quanto dal calcio in bello stile di Sarri. In tema di confronti anche Fonseca e Inzaghi hanno il loro bel da fare. Rafforzata dagli innesti di Veretout e Mkhitaryan, la Roma ha trovato la prima vittoria evidenziando la sua esaltante natura offensiva e confermando le preoccupanti incertezze difensive. La ricerca di un maggiore equilibrio senza snaturare la sua filosofia calcistica è la grande sfida che attende Fonseca. Non meno impegnativo è il compito di Inzaghi. La sconfitta di Ferrara è un pessimo stop alla crescita e alle ambizioni della Lazio. Dopo tanti complimenti, vecchi limiti e soliti difetti sono prepotentemente riaffiorati. Occasioni buttate al vento, nessuna variazione tattica, alternative di livello limitate e poca personalità.



L. GARLANDO (LA GAZZETTA DELLO SPORT)

(...) Confermiamo il sospetto: la Roma è la squadra più intrigante del torneo. Ha preso altri 2 gol, un altro palo e concesso tiri facili, okay. Però ha fatto 4 gol e poteva farne altrettanti. Ha problemi di equilibrio, apre falle in difesa, però quando l’affronti devi chiudere 4-5 rubinetti che sgorgano tecnica pura contemporaneamente. Mica facile. Mkhitaryan ha arricchito la batteria e si è inserito subito con un gol. Rispetto all’esordio col , la Roma è già più squadra. Sta crescendo. Veretout si sente. Pellegrini è sempre più uomo squadra. Se Fonseca racchiuderà le giocate in una più solida cornice tattica, la Roma dirà tante cose. Intanto ha vinto il derby con una settimana di ritardo... Non sfuggano i 5 gol in 2 partite di Berardi: visto, Mancio? (...)



T. CARMELLINI (IL TEMPO)

La Roma vince, convince, gioca finalmente un buon calcio, ma mostra ancora il suo lato oscuro: la difesa. Perché se nella meta campo avversaria la squadra di Fonseca fa davvero paura ( i gol poteva essere molti di più), in quella difensiva il tecnico portoghese ha ancora molto lavoro da fare. Ma va molto meglio e arriva il primo successo stagionale che spazza via vecchi fantasmi e apre nuovi scenari: perché quello che si è visto per lunghi tratti fa ben sperare per il futuro. La Roma, che va in vantaggio per la terza gara consecutiva, quando gioca a due tocchi arriva in porta con una facilità pazzesca: fa davvero paura. Resta da risolvere l’altra faccia della medaglia: i sei gol incassati in tre gare, decisamente troppi. L'uomo della svolta è il francese Veretout che da ordine, ritmo, simmetrie e fa anche un gran filtro quando serve. Con uno così in campo Pellegrini può andare qualche metro più avanti a fare quello che gli riesce meglio nella vita: mandare in gol i compagni. Tre assist confezionati dal giovane giallorosso, migliore in campo, con il ct Mancini in tribuna che si lecca i baffi. Apre lui con un angolo sul quale un ottimo Cristante mette il suo primo sigillo stagionale, poi ci pensano (altra grande gara di qualità e quantità in tutte le zone del campo: pure se sbaglia almeno un paio di gol), quindi Mkhitaryan (secondo assist di Pellegrini) che bagna il suo esordio con la prima rete in maglia giallorossa. L'armeno è forte, ma cala nella ripresa ed è chiaro che si deve ancora ambientare in una squadra che ieri sembrava giocare insieme da una vita. Ciliegina sulla torta e terzo assist del numero 7, firmata dal giovane Kluivert che Fonseca ha preferito a sorpresa a Zaniolo. Un crac vero, missile impazzito sulla fascia destra che smonta pezzo per pezzo ogni qualvolta affonda. Ma il 4-0 dell’olandese non mette, come avrebbe dovuto, una pietra tombale sulla gara. Il , squadra che gioca e fa giocare, resta li ela Roma concede: questo è ancora il vero problema. La ripresa si apre con una traversa di , ma poi arriva la doppietta di Berardi: punizione imparabile, molto meno il secondo gol sul quale la retroguardia romanista si fa trovare di nuovo impreparata. C'è tanto ancora da fare, ma Fonseca sembra aver imboccato la strada giusta e con questo successo rialza la testa assieme a una squadra che crede ciecamente in lui. E un bel segnale.



I. ZAZZARONI (IL CORRIERE DELLO SPORT)

«Siate disperati ma con qualità» il messaggio di Mihajlovic ai suoi prima della trasferta di Brescia alla quale non avrebbe potuto partecipare. Il senso di quell’invito i giocatori l’hanno capito soltanto durante l’intervallo quando - il sotto di due gol - Sinisa l’ha chiarito al telefono ribaltandoli con i toni che gli sono propri, dal letto dell’ospedale. I disperati hanno improvvisamente recuperato le qualità e, con le qualità, trovato il successo insperato. Parto da qui perché da settimane assistiamo a qualcosa di travolgente, commovente, coinvolgente, un insieme di sentimenti, emozioni con accenti di spiritualità come il passaggio serale della squadra davanti alla finestra del Sant’Orsola, e Sinisa che si affaccia e saluta. Non ha avuto bisogno di inventarsi richiami speciali Fonseca per accendere la Roma che in meno di mezz’ora ne ha fatti quattro al e altri quattro gol avrebbe potuto segnare. Veretout e Micki hanno alzato il livello del gioco e Kluivert, preferito a Zaniolo sotto “terapia di maturazione” (il passaggio in pochi mesi da zero a mille non l’ha totalmente metabolizzato), ha dato il meglio di sé: per la prima volta, dopo mesi, si è vista una Roma capace di chiudere in fretta la partita. Il secondo tempo è stato fortemente indirizzato dal primo e dai soliti squilibri difensivi. Rimediabili? (...)