06/09/2019 13:53
Tra le parrocchie della Serie A, oltre a quella del Toro che ha applaudito la doppietta di Belotti, è stata certamente quella della Roma ad aver apprezzato di più la partita di Yerevan. Per il gol pesante di Lorenzo Pellegrini, ma soprattutto per la prestazione esplosiva di Henrikh Mkhitaryan, neo-acquisto giallorosso. Basta guardare come si accendono gli occhi di Lorenzo Pellegrini in zona mista, dopo il match, per capire l’impressione che gli ha fatto il nuovo compagno di squadra. Sorriso compiaciuto, come a dire: «Eh, sì, quel tipo lì adesso gioca non noi...». Quel tipo lì, con la maglia rossa e la fascia gialla al braccio, tanto per abituarsi ai nuovi colori, è entrato nel match dopo solo 4 minuti. Uno strappo secco e una rifinitura di velluto per Ghazaryan che ha sparato al volo su Sirigu. Dopo il vantaggio, ha svariato partendo dal centro del tridente per cercare il punto migliore per ripartire.
Nella ripresa, con l’Armenia in dieci, unico attaccante davanti a due dighe di quattro giocatori, sembrava condannato alla prigionia. E invece Miki ci ha fatto ancora più paura. Al quarto d’ora, è partito solo contro tutti, come Kevin Costner in «Balla coi lupi», ed è arrivato a strappare una pericolosa punizione dal limite. Poco dopo ha ricevuto palla dallo scatenato Hovhannisyan, si è portato in faccia alla porta e ha rischiato di farci molto male al tiro. (...)
(...) E ora la Roma: «Ho parlato un po’ con Florenzi, ma avremo modo di dirci molto di più quando arriverò a Roma. Florenzi è stato il primo della Roma a inviarmi un messaggio quando sono stato acquistato. Le polemiche su Lukaku e il razzismo nel calcio italiano? Non mi piace parlare di queste cose. Arrivo in Italia con entusiasmo, intanto stasera ho preso le misure dei difensori della Seria A...». (...) Mkhitaryan, Under, Zaniolo... È nata una Roma da corsa. Darle campo, come ha fatto l’Italia con l’Armenia, potrebbe essere doloroso.
(gasport)