10/09/2019 14:00
LEGGO - Marcello De Vito, presidente sospeso dell’Assemblea capitolina e tuttora agli arresti domiciliari per il suo coinvolgimento in un’inchiesta sul nuovo stadio della Roma, ha rinunciato all’udienza davanti al tribunale del Riesame. Il tribunale della Libertà era chiamato a valutare il provvedimento cautelare per corruzione emesso nei confronti di De Vito e dell’avvocato Camillo Mezzacapo dopo la decisione della Cassazione. L’udienza, che era fissata per oggi, è stata anticipata ad ieri, ma i legali di De Vito hanno optato per la rinuncia: «La decisione di rinunciare al Riesame è frutto di una valutazione difensiva a cui il nostro assistito si è fiduciosamente rimesso - hanno spiegato gli avvocati Angelo Di Lorenzo e Guidi Cardinali - Le ragioni sono facilmente desumibili dalla motivazione della sentenza della Corte di Cassazione da correlarsi altresì alla disattesa opportunità che il nuovo riesame fosse assegnato ad un giudice relatore diverso da quello il cui giudizio è stato cassato dalla Suprema Corte».
Nelle motivazioni i giudici della Cassazione affermano che contro De Vito e Mezzacapo ci sarebbero al momento “congetture” ed “enunciati contraddittori” e non ci sarebbero “dati indiziari” sufficientemente motivati dal gip e poi dal Riesame per sostenere che i due facessero parte del “gruppo criminale” guidato dall’imprenditore Luca Parnasi. Il 20 settembre scadrà la misura cautelare degli arresti domiciliari, e così De Vito tornerà libero, anche di sedere sullo scranno più alto dell’Aula Giulio Cesare.