Paulo può sorridere: torna ad allenarsi Perotti

11/10/2019 13:42

IL MESSAGGERO (S. CARINA) - Con Trigoria aperta per pochi intimi (out gli 8 ‘nazionali’ e i dirigenti Fienga, e Calvo a rapporto negli Usa da ), Pastore con una mano fasciata (frattura del mignolo) ma in campo e parte della rosa impegnata a recuperare dai rispettivi infortuni - Pellegrini, Diawara, Zappacosta, , Under, Cetin, , Mkhitaryan e (che ha avuto il permesso di assistere al match della Bosnia) - c’è spazio anche per una buona notizia. Sì, perché sta tornando a disposizione. Out il 24 agosto per una lesione miotendinea al retto femorale destro, l’argentino - dopo 47 giorni - è tornato ieri ad allenarsi parzialmente con l’esiguo gruppo a disposizione di Fonseca. Ora si candida a rientrare tra i convocati per la trasferta di Genova per poi giocarsi una maglia da titolare con il Milan. Un’assenza, quella di Diego, probabilmente sottovalutata. Se è vero che ha permesso a Fonseca di rilanciare Kluivert, nel gioco del tecnico è un tassello fondamentale. La Roma, infatti, è una delle squadre che ama maggiormente tentare il dribbling per creare la superiorità numerica. I giallorossi, in serie A, sono terzi (in compagnia di e Sampdoria) dietro alla (100) e al Milan (98). Ottantatré i tentativi: 40 riusciti, 43 sbagliati. Della serie: soltanto un dribbling su due va in porto. Per questo motivo, l’argentino è fondamentale. Non avrà più la media del Siviglia (5.2 a partita) e forse nemmeno quella del periodo genoano (3.9),ma nella Roma rimane l’elemento più efficace nell’uno contro uno (quasi 3 dribbling di media in campionato, addirittura 4.1 nella 2017-18). Una panacea per un attacco che ha subito un’involuzione, passando da una media di 3 reti nei primi 4 match a 1 nei successivi 5.