20/10/2019 14:10
IL MESSAGGERO (P. LIGUORI) - Claudio, uno di noi? Oggi no, perché Ranieri, cuore romanista, è un
avversario molto temibile, almeno per due ragioni: ha preso la panchina della Sampdoria, drammaticamente ultima in classifica, scommettendo di salvarla; ha molti motivi per restituire alla società giallorossa lo sgarbo di una liquidazione brusca e sgarbata, dopo aver accettato di guidarla a fine stagione. Ecco perché Claudio ha bisogno di vincere, ma la Roma altrettanto, dopo il deludente pareggio con il Cagliari in casa. E però, far parte quel gruppo di sinceri romanisti maltrattati dalla Roma di Pallotta, fa di Ranieri uno che non può essere considerato ostile. Vedremo in campo, anche se saremo fino all’ultimo condizionati dal meteo. Sulla carta, la squadra di Fonseca, abbastanza a pezzi e con gli uomini contati, avrebbe i numeri per fare risultato a Marassi, anche se l’assenza di Dzeko è molto più che importante. Il caso più grave paradossalmente sembra la condizione psicologica dell’allenatore e infatti si è parlato di lui, più che dei giocatori. Fonseca finora non ha fatto errori gravissimi e la sua squadra ha giocato, a tratti, anche bene. Mai con continuità, però, e mai con tutti i reparti insieme. Ma la sua caduta nervosa al termine di Roma-Cagliari è un campanello d’allarme: sembra la reazione di un uomo solo, che sente da giorni di avere poco alle spalle: un ds, Petracchi in confusione anche più di lui e una dirigenza assente. Nella Roma di Pallotta è successo a tutti gli allenatori, prima o poi, ma per Fonseca sarebbe molto presto.