Zero gol, tanti infortuni: la Roma è irriconoscibile

21/10/2019 14:53

LA REPUBBLICA (M. PINCI) - Un quarto d’ora dopo il fischio finale, Paulo Fonseca era ancora nascosto dietro i vetri dello sky box da dove aveva seguito l’incontro: fissava il campo vuoto, lì, da solo. Un’alzata perplessa delle sopracciglia prima di andarsene sembrava mimare il senso di smarrimento di una Roma che non si riconosce.

Era scriteriata ma divertente, subiva e segnava: ieri sul campo della Samp ultima in classifica ha tirato una sola volta verso la porta di Audero. L’ex romanista , festeggiando insieme ai suoi 68 anni il primo pari della sua nuova squadra, confessava di aver sostenuto finora un solo allenamento tattico. Chissà se è stato sufficiente a trasformare così la Samp d’argilla vista finora. O se oggi non basti davvero poco per soffocare le idee di una Roma che ha dimenticato come segnare, superata in classifica dal Cagliari, con la miseria di 3 gol fatti nelle ultime 5 uscite ufficiali. Qualcuno ha visto commosso, lui ha scherzato con una battuta, ma la squadra ha fatto quel che le chiedeva: «Ho dato alcune idee e detto ai ragazzi: divertitevi. Miglioreremo».

La Prefettura temeva tempesta su Genova e invece il Bisagno che scorre vicino a Marassi era in secca: a piovere sullo stadio solo i vergognosi ululati razzisti dei romanisti a Ronaldo Vieira dopo un fallo su Zaniolo. Lui se ne è lamentato col quarto uomo, il club giallorosso si è scusato in serata con un comunicato e la Samp ha ringraziato: attese sanzioni, forse solo una multa. Ma si tratta dei tifosi di un club che solo tre settimane fa ha escluso a vita un razzista dal proprio stadio. Sui social Vieira ha chiesto di «punire ed educare gli idioti negli stadi».

I problemi della squadra sono però altri: ad esempio capire come sia possibile aver collezionato più infortuni, 14, che punti in classifica, 13. Come a Lecce (Pellegrini e Mkhitaryan) e come col Cagliari (Diawara e ), a Marassi la Roma ha perso due uomini: prima Cristante (risentimento al pube), poi Kalinic (contusione al ginocchio). Le ri  sorse sono quasi esaurite, a questo ritmo sarà complicato anche averne 11 da schierare: ieri Fonseca ha dovuto comunicare in cuffia al vice Nuno Campos in panchina l’intenzione di impostare Pastore regista e di chiedere un sacrificio a , che non sarebbe dovuto rientrare prima della prossima settimana. Giovedì col Gladbach a disposizione un solo centrocampista, Veretout, peggio però col Milan, quando si dovrà aggiungere a queste difficoltà anche la ricerca di un sostituto per Kluivert, espulso.

Ad oggi, Fonseca avrebbe a disposizione 15 giocatori, di cui 8 difensori, 2 portieri e appena 5 calciatori da metà campo in su, tra cui appena operato allo zigomo e reduce da 2 mesi di stop. Ulteriori problemi per una squadra in cui la carenza di idee si manifesta in una ricerca ossessiva dei difensori: i 4 insieme toccano più palloni di tutti gli altri compagni sommati. «Quando arriviamo vicino all’area dobbiamo essere più...», dice Veretout battendosi il pugno sulla mano aperta, come a mimare parole che non trova. Magari dietro quello sguardo fisso sul campo deserto, Fonseca pensava alla stessa cosa.