12/11/2019 13:19
LA REPUBBLICA (F. FERRAZZA) - La nazionale per Alessandro Florenzi è ossigeno puro in un momento molto delicato per la sua carriera. Il momento probabilmente più delicato, tolto il pesante periodo del doppio infortunio al ginocchio, che l'aveva costretto lontano dai campi per quasi un anno. Roberto Mancini gli ha ribadito la sua grande fiducia ("Sara più riposato" ha detto it ct), che non sarà però a oltranza, con il reale pericolo che il ragazzo esca dalle convocazioni per l'Europeo se non troverà spazio in maniera continuativa nella Roma. La squadra giallorossa ha mostrato a Parma evidenti segnali di stanchezza, eppure Florenzi è rimasto per la sesta volta consecutiva in panchina. Paulo Fonseca non lo vede come terzino, e continua a preferirgli Spinazzola (che si è infortunato alla coscia) e Santon. E non lo considera neanche nelle rotazioni degli esterni d'attacco, visto che continua a fare altre scelte, ribadendo che ci sarà spazio per lui in futuro.
Alessandro ha ereditato la fascia di capitano da Daniele De Rossi e questo sembra essere un peso enorme agli occhi dei tifosi, nei confronti dei quali non vive un grande periodo di popolarità. La situazione è pesante per il numero 24, che non sta vivendo bene tutta la situazione, anche se ha scelto di non fare polemica e di sostenere i compagni. Ma Florenzi sta valutando la dolorosa possibilità di lasciare la capitale a gennaio. In ballo c'è la sua carriera e, nell'immediato, l'Europeo con l'Italia. Al rientro dalla nazionale il suo manager, Alessandro Lucci, incontrerà Gianluca Petrachi per capire le intenzioni del club e se con Fonseca sia possibile ricucire lo strappo oppure sia meglio separarsi. Le squadre interessate non sarebbero poche: Inter, Fiorentina, Milan, ma qualsiasi discorso è al momento prematuro.
Nel frattempo Fonseca dovrà arginare i danni fatti dalla doppia sconfitta con Borussia e Parma, sfruttando la sosta. Alcuni giocatori potranno adesso riposare - tra gli altri, Veretout, Smalling, Fazio - altri recupereranno dagli infortuni (Mkhitaryan e Pellegrini), per molti è invece tempo di nazionale (Kluivert, Kolarov, Dzeko, Pau Lopez, Florenzi, Mancini, Zaniolo, Cetin, Under, Fuzato).