24/11/2019 15:32
IL TEMPO (A. AUSTINI) - Una scalata a tappe. Partendo da una collaborazione. Tra le tante ipotesi ancora in piedi per il futuro della Roma è concreta quella che prevede l'ingresso di Dan Friedkin al fianco di Pallotta, da capire se subito come socio di maggioranza in un possibile schema 60-40%. Qualora si arrivasse a definire l'accordo, sarebbero poi i patti parasociali a regolare i rapporti fra i due americani, ma la due diligence sulle dodici società della galassia Roma è ancora in corso e ci vorrà qualche settimana per chiuderla. Valutazioni e clausole sono legate a doppio filo al progetto dello stadio di Tor di Valle. Friedkin si tiene in contatto con gli advisor JP Morgan e Studio Chiomenti, che continuano a lavorare con i colleghi di Goldman Sachs e Studio Tonucci dopo gli incontri serrati conclusi a inizio settimana. L'imprenditore texano è pronto a tornare tra fine dicembre e inizio gennaio per chiudere, intanto l'ad giallorosso Fienga ha chiarito il senso dell'operazione avviata da Pallotta. «Il progetto di ristrutturazione del club ha portato a una richiesta di sostegno della società da parte dell'azionista che ha approvato l'aumento di capitale (un massimo di 150 milioni entro il 2020, Friedkin potrebbe fare il primo passo partecipando con una quota sostanziosa, ndr). L'interesse del club - spiega Fienga alla premiazione dei Cavalieri della Roma - è che il progetto possa andar avanti, ci sia il sostengo finanziario e possa accelerare. Se anche altri potenziali investitori di qualità si avvicinano è perché ritengono che questo sia un progetto maturo e valido. Chiunque sia l'importante è che ci sostiene. Noi dobbiamo consentire a chi deve investire di farlo di più e in modo veloce».