IL PUNTO DELLA DOMENICA - CARMELLINI: "Fonseca ha compiuto un miracolo vero e proprio" - DI CARO: "Ottimo allenatore. Zaniolo ha le stimmate del campione"

03/11/2019 16:48

LAROMA24.IT - La Roma di Fonseca vince e convince e con le reti di Zaniolo e Veretout affonda il Napoli 2-1. "Un miracolo vero e proprio quello compiuto dal tecnico giallorosso Fonseca capace, contro sfiga, infortuni e arbitri, di plasmare un gruppo a immagine e somiglianza del suo gioco", così Tiziano Carmellini su "Il Tempo" esalta il lavoro del portoghese. Dello stesso avviso Gianni Mura su "La Repubblica": "Fonseca se l'è cavata bene in emergenza, e non è poco. Quando avrà di nuovo a disposizione qualche titolare, vediamo che musica suona".

"Zaniolo, al quarto gol consecutivo, ha le stimmate del campione", chiosa Andrea Di Caro sulla "Gazzetta dello Sport".


Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola


IL TEMPO (T. CARMELLINI) 

La Roma non si ferma più: terza vittoria consecutiva. All'Olimpico vince lo scontro diretto col Napoli candidato ad essere l'anti-Juve e lo stacca di quattro lunghezze in classifica piazzandosi al terzo posto in attesa dell'Atalanta che gioca oggi a pranzo contro il Cagliari rivelazione. Un miracolo vero e proprio quello compiuto dal tecnico giallorosso Fonseca capace, contro sfiga, infortuni e arbitri, di plasmare un gruppo a immagine e somiglianza del suo gioco. E conta poco, vista la recente dinamica, chi ci sia in campo, perché la Roma anche con quelle che in partenza erano riserve si sta ritagliando un ruolo da protagonista in questo campionato anomalo.

Arriva così un'altra vittoria pesante, esame da grande superato a pieni voti nonostante la dinamica insolita della partita. La Roma parte fortissimo, va avanti con il quarto gol in altrettante gare di Zaniolo che ieri ha festeggiato la 50° presenza in giallorosso (grazie ancora mister Capello, dopo il suo "attacco" il giovane giallorosso non ha sbagliato più nulla e segnato in tutte le partite) e schiaccia il Napoli nella sua metà campo. Poi al 25° l'occasione per chiuderla che ancora una volta la squadra di Fonseca non sfrutta perché Kolarov si fa parare un rigore da Meret. L'errore dal dischetto cambia la dinamica della gara, la Roma accusa, il Napoli inizia a giocare il suo calcio e la partita si accende. La seconda metà del primo tempo è un inferno per i giallorossi che riescono però ad andare all'intervallo senza prendere gol grazie al salvataggio in extremis di Smalling (toglie dalla rete un gol già fatto) e ai due legni colpiti dal Napoli.

L'intervallo azzera tutto e torna in campo la Roma migliore che allunga sul rigore concesso per fallo di mano dell'ex Mario Rui. Stavolta sul dischetto va Veretout, migliore dei suoi (assieme a un ritrovato Pastore e un Mancini in crescita esponenziale), che non sbaglia: 2-0. La partita sale di livello, è bella, tra due squadre che non rinunciano a giocare il loro calcio, ma la Roma sembra averne di più e con Kluivert colpisce anche una traversa. Poi Milik piazza il 2-1 approfittando dell'inesperienza del giovane Cetin (al turco all'esordio tocca una brutta gatta da pelare e nel finale si farà anche espellere), ma la Roma resta lì, non molla e tiene fino ai tre fischi di un ottimo Rocchi: dopo Irrati (Roma) e Giacomelli (Napoli) era il minimo aspettarsi il miglior fischietto italiano che è costretto a un certo punto anche sospendere per qualche minuto la gara per i soliti cori ignobili. Il bilancio giallorosso è pazzesco, riporta la Roma lassù e apre nuovi scenari per il futuro aspettando l'impegno di coppa per il quale Fonseca dovrà di nuovo inventare.


LA REPUBBLICA (G. MURA)

[...] All'Olimpico la partita più bella. Non una sorpresa, viste le caratteristiche delle due squadre. Per la Roma due rigori (uno fallito da Kolarov) e una traversa, per il Napoli (segno di un'annata storta) una traversa e un palo (Milik e Zielinski) nella stessa azione, e salvataggio di Smalling, che si conferma acquisto azzeccato, come Veretout. Aggiungiamo Zaniolo che non finisce di andare in gol. Effetti duraturi della frecciata di Capello? Non credo. Effetti della bravura di Zaniolo, piuttosto. La Roma, pur con la tendenza a sbilanciarsi, ha le carte in regola per essere la terza forza, Atalanta e Lazio permettendo. Fonseca se l'è cavata bene in emergenza, e non è poco. Quando avrà di nuovo a disposizione qualche titolare, vediamo che musica suona. Quanto al Napoli: terza sconfitta, 7 punti meno di un anno fa. Troppi. Il campionato è lungo e non si tratta di scegliere ora, ma la Champions ha strada più praticabile.


CORRIERE DELLA SERA (M. SCONCERTI)

[...] Il Napoli gioca bene per 20 minuti, il resto del tempo rincorre una Roma molto interessante. Mancini mediano ha dato appoggio a Veretout, che non deve più rincorrere tutti, e offerto una base a Pastore, un fantasista ritrovato. Se a questo triangolo si aggiunge la classe e la potenza pura di Zaniolo si ottiene un reparto atipico che è un riassunto delle migliori idee del calcio. La Roma gioca come le squadre di Guidolin, che non è una diminutio. Due difensori fissi, due che avanzano, un grande centravanti e una nuvola di cinque uomini a portare confusione organizzata nel mezzo. Questo le dà, finché regge, superiorità numerica dovunque. Ma reggerà.


GAZZETTA DELLO SPORT (A. DI CARO)

[...] Nell'Inter pesa certo l'assenza di Sensi, ma anche quella di un centrocampista offensivo che regali strappi, colpi, assist e gol. Un interno o un trequartista di gamba: uno come... Zaniolo. Ripensare all'operazione di mercato dello scorso anno (lui, Santon e 24 milioni per avere Nainggolan, quest’anno prestato gratis al Cagliari) è una ferita per i tifosi nerazzurri che si riapre ogni volta che il talento giallorosso mostra classe e colpi cristallini come quelli che hanno aiutato la Roma ad affondare il Napoli e trovare per una notte il terzo posto. La partita dell'Olimpico in punti:

1) Zaniolo, al quarto gol consecutivo, ha le stimmate del campione.

2) Fonseca è un ottimo allenatore. Ha capito in fretta il calcio italiano e forgiato nel momento più difficile (una marea di infortunati) un gruppo compatto che non rinuncia mai al gioco.

3) Il ritrovato Pastore può essere l'uomo in più per la corsa Champions.

Napoli: per due giorni è sembrato che il principale problema fosse solo il rigore negato con l'Atalanta. Purtroppo per Ancelotti ce ne sono altri e più profondi.

1) All'undicesima giornata è a -11 dalla Juve e -10 dall'Inter e fuori dalla zona Champions. Mai cosi negli ultimi 5 anni.

2) La squadra balla in difesa e gioca sprazzi di partita. A Roma solo 20'da vero Napoli.

3) Il gruppo perde punti e partite con troppa facilità. Come se sia persa la fame agonistica che c'era con Sarri.


CORRIERE DELLO SPORT (A. BARBANO)

[...] All’Olimpico si vede, come mai prima di ieri, una squadra che cresce e una che declina. Una flessibile, capace di adattarsi all’avversario e di cambiare gioco secondo le indicazioni dell’allenatore, e una rigida, che cerca di replicare un gioco sempre uguale e si accorge di averlo dimenticato. L’alba giallorossa è un crescendo di chiarezza tattica, di geometrie acquisite, di fiducia e maturità dei singoli. [...]

Una partita non vale un campionato, ma questa partita parla al futuro dei due club. E racconta una Roma che, a dispetto degli infortuni, ha maturato alcuni punti fermi: una discreta organizzazione difensiva, grazie all’impiego di Mancini nel ruolo di libero avanzato con arretramenti alla De Rossi; un attacco che segna e fa segnare, un centrocampo duttile, dove chiunque giochi è in grado di interpretare le indicazioni di Fonseca. Se n’è avuta prova ieri tra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo, quando, per sottrarsi alla pressione del Napoli, Veretout, Pastore, Kluivert e Zaniolo hanno spostato all’unisono la linea d’azione di dieci-quindici metri in avanti e hanno annichilito psicologicamente gli azzurri con un pressing alto simultaneo. Non è un caso che, in questo armonico sistema di gioco, il talento di Zaniolo sia sbocciato, mostrando tutti i numeri del campione capace di fare la differenza. [...] Per tutto questo la tappa dell’Olimpico potrebbe segnare un avvicendamento sull’asse Roma-Napoli.