20/11/2019 13:28
IL TEMPO (A. AUSTINI) - Un colpo di fulmine. Conoscersi a malapena e scoprire all'improvviso di essere fatti uno per l’altro. Immobile e Zaniolo, un laziale e un romanista insieme, ci hanno messo una sola partita a trovare un'intesa che promette scintille per l’Italia.
L'inedita coppia ha passeggiato sopra la modesta Armenia, trovandosi a meraviglia sul campo. Assist al bacio di Ciro per il primo gol in nazionale di Nicolò, favore restituito un quarto d'ora dopo dal talento giallorosso che ha spedito in porta il bomber laziale con un altro filtrante perfetto. Immobile aveva già segnato il gol del vantaggio, Zaniolo ha trovato la doppietta con un sinistro dei suoi nella ripresa. Una serata straordinaria per entrambi, l’inizio di qualcosa di inedito perché nella storia della Nazionale non c’è mai stata una coppia d’attacco formata da un giallorosso e un biancoceleste. Totti e Vieri, ad esempio, si sono appena incrociati in azzurro quando giocavano insieme nella Capitale, Signori era uscito dal giro prima. Così, veder Immobile e Zaniolo abbracciati dopo i rispettivi gol, fa un certo effetto.
Due ragazzi che uniscono idealmente le sponde dei nemici perenni, con la prospettiva di ritrovarsi a giugno con uno stadio intero a tifare convinti per loro. L’Olimpico sarà infatti il teatro delle prime tre sfide (più un’eventuale quarta) della Nazionale nel prossimo Europeo itinerante, nel torneo che dovrà ridare dignità alla grande assente dell'ultimo Mondiale. Mancini ha già fatto un lavoro straordinario e i risultati ottenuti (record di vittorie consecutive e nell’anno solare) sono la conseguenza di scelte chiare e azzeccate. Il ct è partito da un centrocampo di piedi buoni e dinamismo col trio Barella-Jorginho-Verratti, ora da mesi cerca un assetto definitivo per l’attacco, dove Immobile sta finalmente trovando spazio e fiducia, mentre Zaniolo rappresenta una stimolante novità. «E un centrocampista che fa gol - ha spiegato il tecnico parlando del giallorosso - e questo ci permetterebbe di avere un altro attaccante. L'ho fatto giocare nel ruolo che ha ricoperto nell’ultimo anno con la Roma per metterlo a suo agio. È giovane, a volte gioca sull’istinto e a centrocampo bisogna pensare. Credo possa fare entrambe le cose».
Non più solo mezzala, quindi, ma candidato a giocare sulla destra sfidando la concorrenza dei vari Chiesa, Insigne e Bernardeschi. D’altronde i suoi numeri più recenti sono quelli di un attaccante. Da Roma-Monchegladbach in poi ha segnato 6 gol in 7 partite compresa la Nazionale in 575 minuti trascorsi sul campo, praticamente una rete ogni 95 minuti. Il «contatore» di Immobile è impazzito da tempo. In questa stagione il capocannoniere del campionto ha più gol (19) che presenze (17) complessive tra Lazio e Italia. In biancoceleste è arrivato a 102 centri in 149 match mentre in serie A ha tagliato il traguardo delle 200 presenze a quota 113reti:il miglior italiano di sempre in questa statistica (un gol più dell'ex giallorosso Montella... ) e il biglietto da visita migliore per prenotare un Europeo da protagonista. In coppia con un romanista.