27/01/2020 16:04
LAROMA24.IT - Termina 1-1 il derby, che lascia l'amaro in bocca a Fonseca e alla Roma: i giallorossi dominano la partita, ma non trovano la via della vittoria. "Paradossalmente questo pareggio va stretto alla Roma che alla vigilia era data per grande sfavorita: già sconfitta", scrive Tiziano Carmellini su "Il Tempo". "I giallorossi, per stessa ammissione di Inzaghi, hanno giocato molto meglio, dominando a lungo, soprattutto nella ripresa, sbagliando tante occasioni e segnandosi praticamente un gol da soli con la papera di Lopez", il punto di Andrea Di Caro sulla "Gazzetta dello Sport".
Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
IL TEMPO (T. CARMELLINI)
Come all'andata finisce 1-1. Ma stavolta il punticino va benissimo a una Lazio in versione ridotta e molto stretto a una Roma che si ritrova a sorpresa nell'adrenalina della stracittadina più bella del mondo tornata ai sessantamila dell'Olimpico. La squadra di Inzaghi in piena corsa nella lotta in vetta, tiene il passo dell'Inter (resta due lunghezze più sotto con una gara da recuperare: il 5 contro il Verona) e prende due punti alla Juventus inciampata sul Napoli al San Paolo. Va meno bene alla Roma che gioca, domina per lunghi tratti, ma porta a casa poca roba e perde due punti sull'Atalanta rivale per il quarto posto (che vale la Champions) ora solo un gradino più sotto.
Perché paradossalmente questo pareggio va stretto alla Roma che alla vigilia era data per grande sfavorita: già sconfitta. Sono le inspiegabili dinamiche della stracittadina, una partita anomala che spesso riesce a radere al suolo ogni certezza. Se ci si dovesse affidare solamente ai numeri sarebbe da diventar matti, perché la Lazio arrivava con una striscia di undici vittorie consecutive (eguagliato il record di Spalletti in giallorosso) e con il pareggio di ieri tocca addirittura quota quattordici gare senza perdere a braccetto del Liverpool. Insomma cifre da prima della classe non solo in Italia ma anche in Europa.
I numeri però di quanto visto ieri pomeriggio all'Olimpico parlano di tutt'altro: la Roma esce con un solo punto dopo aver preso un solo tiro in porta (all'88° il diagonale velenoso di Milinkovic), con un possesso palla quasi del 70%, dopo aver centrato un palo, tirato 16 volte e oggettivamene giocato a una porta per quasi tutta la partita. E' sembrata per certi versi la versione rovesciata del derby dell'andata, anche quello finito sul pari 1-1 (il doppio pareggio non si verificava dal '96). Ma allora era stata la Lazio la migliore in campo e la Roma, dopo il vantaggio rimediato dal dischetto con Kolarov, era riuscita a limitare i danni portando a casa un punto importante.
Stavolta è successo esattamente il contrario: Roma a sorpresa padrona del campo e Lazio imbambolata che ha faticato a organizzare il solito gioco facto di accelerazioni e puntate verticali verso la porta avversaria. Eppoi gli uomini di Inzaghi hanno perso il confronto «one to one», praticamente in tutte le zone del campo e la differenza si è vista tutta. Milinkovic si è visto poco, ma nel complesso è l'intero meccanismo ad essersi inceppato: succede. Dall'altra parte la Roma decimata dagli infortuni in formazione anomala, con Fonseca che decide in extremis di rinunciare ai veterani Florenzi e Kolarov per metter dentro Santon e Spinazzola: alla fine saranno due dei migliori in campo. Scelta azzeccata e forse una delle chiavi di lettura di questa partita che la Roma ha provato a giocare comunque senza paura. E gli sarebbe anche riuscito il colpaccio se non ci avesse messo lo zampino Pau Lopez. II portiere spagnolo nel tentativo di imitare il collega laziale che aveva fatto un'uscita kamikaze spalancando la porta al gol giallorosso targato Dzeko, riesce a fare anche peggio. Perché quello di Strakosha è un errore che durante una partita ci può stare: incomprensione con i due difensori, l'attaccante che arriva in corsa e tutto il resto. Ma quello di Pau Lopez è una roba che non si può proprio vedere: palla praticamente già fuori che andava solo spinta in angolo senza avere nessuno col fiato sul collo. Papera colossale che costa carissima alla Roma.
E' stato infine il derby dei tifosi e dello sport: nessun incidente, nonostante qualche striscione orrendo aveva fatto temere il contrario alla vigilia. Eppoi le coreografie: pazzesche, bellissime come nei derby lontani con una Curva che risponde all'altra all'insegna del genio creativo, ma soprattutto del rispetto e della stima reciproca: il calcio che tutti vorremmo. E' il pallone della Capitale tornto finalmente a contare per i posti che contano in classifica: alla faccia dei derby «del poveri» del passato.
LA GAZZETTA DELLO SPORT (A. DI CARO)
[...] Se nel derby di andata era stata la Roma a strappare con più fatica l’1-1, stavolta il risultato va di stralusso per la Lazio. I giallorossi, per stessa ammissione di Inzaghi, hanno giocato molto meglio, dominando a lungo, soprattutto nella ripresa, sbagliando tante occasioni e segnandosi praticamente un gol da soli con la papera di Lopez. La Roma dopo la batosta di coppa ritrova gioco e compattezza e Fonseca stacca di un punto l’Atalanta e resta solo al quarto posto che vale la Champions. Inzaghi interrompe la striscia di 11 successi: non si può vincere sempre, però dopo il k.o. di Napoli ci si aspettava molto di più dalla Lazio che ha disputato invece la peggiore gara degli ultimi mesi. Anche Immobile e compagni, alla fine ringraziano Gattuso...
LA STAMPA (G. GARANZINI)
[...] Se parliamo invece di inseguitrici, tra Inter e Lazio la prima almeno ci ha provato. La seconda no. Davvero strana la partita rinunciataria dei laziali dopo la striscia di 11 vittorie. Merito anche di una signora Roma che continua a perdere i suoi pezzi migliori, ultimo Diawara, ma a cui Fonseca ha dato un gioco organizzato e coraggioso che riesce entro certi limiti a prescindere dalla qualita degli interpreti: ma demerito chiaro di una Lazio incapace di ripartire, di fiondarsi negli spazi come si era abituata a fare. Ai punti avrebbe nettamente meritato di perdere: non è successo perché alla papera del suo portiere ha risposto quella ancor più clamorosa di Pau Lopez. [...]