05/02/2020 13:39
LEGGO (F. BALZANI) - In attesa di Friedkin c'è una Roma che già se la ride. Ed è la Roma col sorriso più bello. E' la Roma delle Donne che dimostrano (come avviene in tanti altri ambiti della vita sociale) di sapersela cavare meglio degli uomini. Mentre Dzeko e compagni vivono l'ennesima crisi di un decennio più amaro che dolce le ramister Betty Bavagnoli vola in campionato e si prende gli applausi di tutta Italia. A certificare il successo della Roma in rosa è arrivata pure la panchina d'oro per la coach piacentina che ha plasmato in un anno un gruppo di atlete vincenti e unite. Tutto ciò che manca ai colleghi maschietti tra giovani incompiuti e senatori brontoloni. Ma a fare la differenza sono pure gli investimenti. Pallotta negli anni ha impoverito tecnicamente una Roma che era arrivata alle semifinali di Champions prima di assistere alle cessioni di giocatori come Alissan e Nainggolan mentre il calcio femminile ha messo a segno colpi di mercato da top club: dalla brasiliana Andressa in arrivo dal Barcellona alla bellissima Ekroth ex Juve passando per Amalie Thestrup. Una crescita costante in tecnica e personalità favorita pure dalla leadership delle senatrici Bonfantini, Pipitone o Serturini. La Roma è diventato uno dei principali serbatoi della nazionale azzurra ed in piena corsa scudetto con Fiorentina e Juventus che hanno avuto il lusso di poter partire con qualche mese di vantaggio.
La Roma femminile nasce, infatti, nel luglio del 2018 mentre viola e bianconere sono in gara rispettivamente dal 2015 e dal 2017. In meno di due anni il boom è stato sorprendente. Anche il seguito al Tre Fontane sta crescendo nonostante sia ancora lontano da altre realtà nazionali e non. «La panchina d'oro è un riconoscimento gradito - ha commentato la Bavagnoli - a maggior ragione perché conferitomi dai colleghi. Ringrazio il mio staff, le mie giocatrici, l'AS Roma. Il calcio femminile ha fatto un grande passo negli ultimi anni grazie alle tante lotte portate avanti dalla mia generazione a quella successiva, che assumono ancora più valore ora che la Federazione ha intrapreso un percorso importante con un progetto di investimento per il calcio femminile». Ad applaudire in platea pure Fonseca. Chissà che non abbia preso appunti. In fondo lo facciamo un po' tutti, altro che sesso debole.