IL PUNTO DEL MARTEDI' - ZAZZARONI: «Lotito, diavolo o acqua santa?» - VELTRONI: «Lo sport è come un orologio: il virus gli ha tolto le lancette»

24/03/2020 16:11

Sport, e calcio, fermo e la causa è nota: l'emergenza sanitaria legata al Coronavirus. "Siamo in una terra sconosciuta. I nostri orologi seguono un fuso orario diverso da quello della realtà che questo incubo ci impone. Ma lo sport è un orologio. Riportare le lancette del tempo ad avere un ordine razionale sarà una delle tante cose da fare", commenta Walter Veltroni sulle colonne della "Gazzetta dello Sport". Della mancanza di calcio giocato scrive Vittori Feltri su "Tuttosport": "Sta di fatto che a me personalmente, e suppongo pure a tanta gente, trascorrere una fine settimana senza calcio equivale a una condanna alla più brutale noia".


Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.


LA GAZZETTA DELLO SPORT (W. VELTRONI)

[...] Le Olimpiadi, lo sappiamo, si sono fermate solo nel 1916, per la Prima guerra mondiale e poi nel 1940 e nel 1944 per il secondo conflitto. Nonostante le richieste di boicottaggio i Giochi olimpici furono svolti nel 1936 in Germania e inaugurati dall’uomo che, di lì a tre anni, avrebbe invaso la Polonia e poi dato vita alla più grande tragedia del Novecento. Nulla di più assurdo. Ma per il resto si sono sempre svolti. Sempre in date precise. Definite con anni di anticipo. Lo sport è un orologio, e lo sport moderno, quello dei media, ancora di più. Non esiste fluidità possibile per un mondo che è fatto di organizzazione, calendari, appuntamenti definiti. Improvvisamente questa crisi, drammatica e globale, ha separato sport e tempo, li ha resi indipendenti. E così li ha annientati. Mai nella storia umana si è fermato tutto lo sport del mondo. [...]

Quest’anno, come succede ogni quattro, si presentava un’estate da favola, con Europei e Giochi di Tokyo da vivere, uno dopo l’altro. Invece nulla di tutto questo. Non sappiamo quando potremo tornare a poter vivere o, anche solo a vedere, delle persone che - separate da una rete, o incolonnate in corsie di una piscina o di una pista di atletica - cercano di superare altri o se stessi. Non sappiamo quando ci sarà il calciomercato, cosa sarà del campionato di calcio. [...] Siamo in una terra sconosciuta. I nostri orologi seguono un fuso orario diverso da quello della realtà che questo incubo ci impone. Ma lo sport è un orologio. Riportare le lancette del tempo ad avere un ordine razionale sarà una delle tante cose da fare. [...]


TUTTOSPORT (V. FELTRI) 

In effetti lo sport non è indispensabile quanto l'acqua per sopravvivere in questo mondo pieno di grane. Questo lo sappiamo ed è inutile che i moralisti da strapazzo ce lo predichino ogni due minuti. [...] Sta di fatto che a me personalmente, e suppongo pure a tanta gente, trascorrere una fine settimana senza calcio equivale a una condanna alla più brutale noia. Un sabato e una domenica senza pallone, sebbene ripreso in televisione mentre compie le sue traiettorie sul campo, a mio avviso, sono più deprimenti di un funerale in pompa magna. II calcio non è una droga, bensì un motivo concreto per non rendere insopportabili i prefestivi e i festivi, notoriamente forieri di depressione cosmica. [...]

L'esistenza senza gol, senza rigori assegnati o negati, è come un piatto di spaghetti crudi, indigeribile. [...] Non ho idea per quanto tempo resisterò senza Var e roba simile. Considero il calcio non una mera disciplina, piuttosto una religione per osservare la quale sono essenziali cerimonie sontuose che si celebrano soltanto in uno stadio stracolmo di folla.


 CORRIERE DELLO SPORT (I. ZAZZARONI)

A chi si riferisce Guido Fienga, ad della Roma,  quando al Corsera di chiara: «Stop ai furbetti. All'inizio qualcuno ha provato a prendere dei vantaggi su chi, in quel momento, era più debole»? E aggiunge: «Gli allenamenti di sportivi professionisti sono regolati da un decreto ministeriale in base a standard di sicurezza. I medici sportivi hanno dato indicazioni chiare: serve un mese di allenamenti per riprendere a giocare, da qui l’idea di ricominciare il 3-4 aprile. Però le date possono cambiare a seconda dell’evoluzione dell'emergenza». Escluderei Claudio Lotito (e De Laurentiis), se è vero, com'è vero, che proprio sulla “ripresa degli allenamenti” il presidente della Lazio ha condotto una battaglia impopolare - per i più, inopportuna - ricevendo pesanti critiche da colleghi e non (Agnelli, Cellino, Cairo, il presidente dell’Aic Tommasi) e ritrovandosi isolato. E chi sta spingendo affinché la Lega scelga la via della chiusura definitiva del campionato ‘19-20?

E allora proviamo a capire cosa o chi ha indotto il presidente della Lazio a mettersi di traverso. Secondo Lotito la chiusura anticipata del campionato metterebbe a rischio fallimento il 70 per cento dei club e quindi lui starebbe lottando per il bene del sistema, non solo per se stesso e lo scudetto possibile (la cristallizzazione della classifica lo proietterebbe comunque in ). Una visione catastrofica o realistica? Lotito pane dal presupposto che la maggioranza delle società ha già speso (leggasi scontato) i soldi garantiti dai diritti tv, la principale fonte di ricavi, e che quindi non sarebbe in grado di sopravvivere a lungo al lockdown, neppure attraverso tagli diffusi. Secondo la teoria "complottista", che nel calcio non manca mai e alla quale non possiamo credere almeno stavolta, sarebbero le società più ricche a essere interessate alla chiusura anticipata. A tal proposito Lotito non avrebbe gradito affatto un messaggio finito nella chat della Lega relative alla presunta positività del sindaco di Formello, che vive a 6 chilometri dal centro nel quale si allena la Lazio. Chi l’ha inviato?. Il calcio è un'impresa, si ricorda spesso che è la sesta o settima industria nazionale: a forza di chiacchiere la perderemo del tutto. Benvenuto a chi ha la lucidità di trattarne la sopravvivenza Poi, volendo, potremo continuare a raccontarci gol, campioni, vittorie e sconfitte. Le favole che da cent'anni ci aiutano a vivere.