28/04/2020 13:32
Il calcio ha deciso di cambiare strategia d'attacco, il muro contro muro con il Governo non può essere una soluzione. Il Ministro Spadafora è in posizione di forza, domenica sera ha tolto anche l'appiglio, seppur minimo, del 18 maggio che il premier Giuseppe Conte, poche ore prim,a aveva fissato come possibile data per la ripresa degli allenamenti. I calciatori ora si sentono discriminati rispetto agli altri atleti di sport individuali. Serpeggia la volontà comune, o almeno di molti, di prendere posizione rispetto alla decisione del governo. Ma la vera battaglia si combatte sul protocollo medico, il Coni ha consegnato a Spadafora una certificazione-validata dal Politecnico di Torino con i vari fattori di rischio per ogni disciplina. Un altro problema è quello della quarantena per i calciatori che tornano da paesi esteri. Dove verrebbe fatta? I quindici giorni stabiliti dalle linee guida del governo non si possono certo passare nei centri sportivi dove non è possibile controllare. Tra i club la Juventus non è uscita allo scoperto con dichiarazioni compromettenti ma di fatto è di quelle che non sono così contrarie allo stop, così come l'Inter.
(il messaggero)