Il decalogo della Lega. Sicurezza, altri contagi, contratti e risparmi: le condizioni dei club

23/04/2020 14:24

Una concordia insolita per i club di Serie A: blocco compatto verso la ripresa del campionato. Terminare il torneo in condizioni di sicurezza e serietà. Per questo oltre alle rassicurazioni del governo i club chiedono alla Federazione chiarezza su alcuni punti: questioni mediche, logistiche e, non ultime, contrattuali. L'intenzione di ripartire c'è, ma serve una strada chiara. Questi i punti su cui la Lega non è disposta a transigere:

I club non vogliono essere esclusi dal dibattito sulla sicurezza e l'applicabilità dei protocolli per garantire la fattibilità del campionato. C'è poi la questione prolungamento prestiti: se la Uefa ha già dato indicazioni in tal senso, i club di A chiedono anche un provvedimento di natura federale che definisca la situazione dei prestiti fra le società italiane e fra quelle italiane e quelle straniere.

Servono poi risposte su cosa succederebbe in caso di nuove positività così come linee definite per quanto riguarda viaggi e spostamenti, con indicazioni anticipate e precise su dove si svolgeranno le gare. Per non parlare dei comportamenti da tenere in caso di nuovi periodi di lockdown.

I club chiedono poi una modifica delle licenze nazionali così come un rinvio delle verifiche Covisoc, per fronteggiare l'emergenza economica ed il differimento dei pagamenti degli stipendi di questi mesi. C'è poi la richiesta di unificare al livello federale la questione taglio stipendi: anche se alcuni club si sono già mossi autonomamente, tanti hanno chiesto una disciplina uniforme.

Non meno importanti gli aspetti giuridici, con le squadre che vogliono sentirsi tutelate dal punto di vista della responsabilità giuridica in caso di nuovi contagi. Sono poi da definire le linee guida ed i termini di quello che per forza di cose sarà un calciomercato fortemente anomalo.

(Gasport)