PAU LOPEZ: "E' presto per sapere se si potrà giocare. Champions? Dipende da noi. Già dimenticato l'errore nel derby"

16/04/2020 13:32

GASPORT - Al quotidiano sportivo ha parlato il giallorosso Pau Lopez che si è raccontato tra la nuova quotidianità in casa a causa della pandemia, la prospettiva di riprendere a giocare e l'eredità di . Uno stralcio delle dichiarazioni dello spagnolo:

Lopez, in tempi di coronavirus, come vive il quotidiano?
«Sono momenti difficili per tutti. Io sono qui a casa, con la mia famiglia, trovando qualche cosa da fare per i bambini, perché loro siano contenti e si divertano. Comunque è dura, perché per loro il fatto di non uscire di casa è una cosa complicata da comprendere, ma è quello che siamo chiamati a fare adesso».

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È favorevole a ricominciare il campionato?
«Credo che sia presto per sapere se si potrà giocare. Dobbiamo aspettare quello che succederà nei prossimi giorni in Italia. Dopo, chi è deputato a decidere farà le scelte migliori per i calciatori e per le squadre».

Qualora si ricominciasse, che percentuale dà alla Roma di poter raggiungere la zona ?
«Meglio non parlare di questo. Dico solo che mancheranno 12 partite. Dipenderà solo da noi poter arrivare a raggiungere il nostro obiettivo».

ha segnato la storia recente della Roma: sente addosso la sua pressione per essere il suo erede?
«Se ne parlava già al mio arrivo. Io ho sempre pensato che Pau è Pau e è ».

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Ha mai più pensato all’errore nel derby?
«La verità è che non l’ho fatto. Non ci ho più pensato perché per me è stato un errore come qualsiasi altro. Lo so che per la gente il derby è una partita diversa, ma per quello che mi riguarda non fa differenza commettere un errore contro la Lazio, contro la Spal, contro l’ o contro la . Devo evitare sbagli del genere, ma niente di più».

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Lei ha onestamente ammesso di non essere bravo a parare i rigori: per quale motivo?
«Il calcio di rigore è una questione d’intuizione: ce l’hai o non ce l’hai. Puoi prendere informazioni su dove calciano gli specialisti, in quale angolo hanno battuto gli ultimi tiri, ma dopo dipende solo da te. È molto personale. Ci sono portieri che lo fanno molto bene e altri invece non tanto, come me... Ma è una cosa su cui è difficile lavorare».

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