18/04/2020 16:26
CORSPORT - Claudio Ranieri, tecnico della Sampdoria ed ex allenatore della Roma nello scorso finale di stagione, ha rilasciato una lunga intervista sulle pagine del quotidiano sportivo in cui ha parlato dell'emergenza sanitaria in corso, della possibilità di ripresa del campionato, ma soprattutto del club giallorosso, contro cui tecnicamente si ritroverebbe a dover giocare se il campionato dovesse riprendere. Queste le sue parole.
La sua proposta di fare cinque cambi a partita ha aperto un dibattito…
Ho una mia idea su quello che stiamo vivendo e su come potremo uscirne. Tutto deve dipendere dai medici. Non conosciamo il virus, non sappiamo fino a dove può arrivare, quali organi può mettere a rischio. Gli atleti sono macchine perfette, che dobbiamo spingere al massimo, con rispetto. [...] Siamo ancora in piena emergenza, ci servirebbe un mese di tempo per andare ad affrontare tre partite a settimana, si giocherà con il caldo, parecchi miei atleti sono stati colpiti dal virus. Dobbiamo dargli la possibilità di recuperare. Non sono macchine che mettiamo in pista e spingiamo sull'accelleratore.
Alla ripresa affronterà la Roma...
Mi fa sempre un certo effetto tornare all’Olimpico. Da tanti anni sono andato via, sono tornato due volte, ma sempre con grande emozione. Sono contento del lavoro che sta facendo Fonseca, un grande lavoro, sia tattico che psicologico. Mi piace molto come gioca la Roma.
Però questo sarà un ritorno particolare, per la prima volta dopo la lacrime d’amore per la sua ultima panchina giallorossa...
Quella partita era la festa di De Rossi. Non mi aspettavo i cori per me, i tifosi mi hanno preso alla sprovvista. Mi hanno fatto enormemente piacere, perché faccio questo lavoro per la passione che mi trasmette, come se fosse il primo giorno. Non è facile avere entusiasmo, sono un combattente, mi piace aggiornarmi, stare sul pezzo.
Con la Roma ha sfiorato la favola
Una gran bella stagione. Peccato che ci siamo persi punti per strada. Tutti ricordano la sconfitta contro la Samp, quando vincevamo e potevamo fare altri due o tre gol e, invece, perdemmo. Io dico che pesano i punti persi contro il Livorno, che fu retrocesso. Prendemmo un solo punto in due partite.
Totti un anno fa la scelse come allenatore nell’ultimo anno da dirigente, prima di andarsene
Credo che andare via sia stata una decisione ponderata e molto sofferta. Gli va dato atto che ha fatto una scelta molto importante. Gli auguro di fare grandi cose anche lontano dalla Roma, di raggiungere il massimo come da calciatore, ora che vuole scoprire nuovi talenti.
Anche De Rossi se ne è andato facendo molto discutere. Lui vuole fare l’allenatore...
Ha il carattere e il carisma per farlo e il padre lo può instradare bene. E’ un ragazzo intelligente come il papà, riuscirà a calarsi nella nuova dimensione, completamente diversa.
Ad aprile del 2010 tolse Totti e De Rossi nell’intervallo e la Roma vinse il derby
Se fosse andata male sarei rimasto a via dei Gladiatori. Ma sono abituato a prendermi le mie responsabilità. Mi sembrava che sentissero troppo la partita, ma parteciparono ai festeggiamenti finali. Fu decisivo il rigore parato da Julio Sergio.
La Roma non vince da tanti anni...
La politica di vendere sempre i giocatori migliori non paga, ma sappiamo benissimo che oggi c’è un’imprenditoria che gestisce le squadre di calcio. Bisogna far quadrare i conti. Quando ci sarà la possibilità di trattenere i campioni si tornerà a vincere. Aver inserito giovani importanti con gli anziani giusti è un bel progetto.
Lo scorso anno ha allenato Zaniolo, è il nuovo talento del calcio italiano?
Nicolò è un grande giocatore che fa la differenza. Ha tutte le qualità, è molto umile, ha una grande forza interiore, può arrivare al top. Va bene come lo sta facendo giocare Fonseca, lui è mezzala o esterno a tutto campo. La sua forza dirompente è quella di strappare la palla e ripartire.