Rudi vola verso i 60 anni

10/04/2020 13:39

LEGGO (F. BALZANI) - «Vola Tedesco vola!». Verso i 60 anni che lunedì festeggerà in questa anomala quarantena, magari proprio riascoltando quel tormentone di Lorella Cuccarini che i tifosi romanisti avevano modificato in suo onore. In onore di Rudi Voeller, il tedesco volante nato ad Hanau, nella città dei fratelli Grimm, e che in Italia ha trovato pure l'amore della moglie Sabrina. Un'icona del calcio anni '90, una bandiera della Roma che in quegli anni di transizione tra i due scudetti aveva conquistato il pubblico grazie soprattutto alle gesta del numero 9 dai baffi e ricci biondi, e dall'indomita tempra da combattente. Per molti Voeller è stato uno dei dieci attaccanti più forti della storia giallorossa: 198 partite, 69 gol, 1 coppa Italia conquistata e una mini esperienza da allenatore nel 2004. Ma pure il record di gol in coppa Uefa e quella maledetta finale persa con l'. Basta e avanza per farlo entrare nella Hall of Fame. E' servito per eleggerlo a leggenda di un calcio (all'epoca) ricco di talenti come la serie A. «In questi 60 anni di vita Roma ha rappresentato una delle parti più importanti. E' stata una storia splendida, eravamo un gruppo di uomini veri». Ma il Tedesco Volante non è stato solo di Roma. Campione del mondo con la Germania da calciatore (1990 proprio all'Olimpico) e finalista da allenatore (2006), campione d'Europa col Marsiglia e poi simbolo del Bayer Leverkusen che dà lì a breve avrebbe stupito il calcio. Proprio a Leverkusen Rudi ha messo radici diventando dal 2005 prima direttore sportivo e poi esecutivo del club. E il regalo Voeller prima di riceverlo lo ha fatto al Kickers Offenbach, la società che gli ha permesso di diventare un professionista. Voeller ha acquistato 100 biglietti virtuali per una partita fantasma, dando modo di respirare alle casse societari, in difficoltà in questo momento di stop completo del calcio. Vola Tedesco, anche ora che i baffi sono bianchi e quel numero 9 dietro la maglia si è sbiadito.