11/05/2020 15:24
IL TEMPO (G. SONNINO) - Dietro a un'immagine patinata da top model internazionale, la bellissima moglie di Edin Dzejko, nasconde «un animo da vero maschiaccio». Amra Silajdzi, attrice e modella bosniaca da oltre dieci anni al fianco del capitano della Roma, non vede l’ora di tornare a strillare allo stadio: «A volte perdo talmente il controllo, che mi vergogno per gli urli che lancio, ma in tribuna va bene così». Risponde al telefono mentre è in cucina a preparare il pesce per cena. A interromperci, di tanto in tanto, le voci dei bambini e l’abbaiare di Rio, il loro cane Corso.
Amra, dica la verità: è tifosa di suo marito o della Roma?
«Sono una tifosa vera. Per Edin è importante fare gol, per me conta solo che vinca la Roma, anche se non è lui a segnare».
Era appassionata di calcio prima di conoscere Dzeko?
«No, prima il pallone non mi interessava, ma da quando è entrato nella mia vita ho imparato ad amarlo. D'estate mi mancano le partite, non ne perdo una durante la stagione».
A Trigoria hanno ripreso gli allenamenti, Edin è felice?
«Sì, è felicissimo, anche se ancora non possono allenarsi in squadra. A lui il calcio manca davvero molto. Fin da quando era ragazzino ha sempre seguito tutti i campionati, conosce tutti i calciatori. Vive il calcio con una passione enorme: per lui non è solo lavoro».
E lei è contenta della ripresa o ha qualche timore?
«Penso che la società abbia predisposto tutte le condizioni per garantire la sicurezza».
Come avete affrontato il lock down?
«Da piccoli abbiamo vissuto la guerra in Bosnia e le nostre vite non sono state facili. Quindi all’inizio questa situazione mi sembrava esagerata, ma poi ne abbiamo capito la gravità, sono arrivati la paurae il senso di responsabilità. I bambini non si rendono conto: loro sono felicissimi di questa quarantena, perché di solito non riescono a passare tanto tempo con il padre. Stiamo cercando di tenerli impegnati con mille attività, ci alleniamo tutti i giorni anche con loro e poi cuciniamo tanto. A dire la verità io cucino, Edin sbuccia le patate e taglia le cipolle... non è capace, ma ha buona volontà».
A proposito della guerra, cosa rappresenta per voi?
Un maschietto c’è già, Dani, quindi Edin è contento. Storceva un po’ il naso quando giocava con le bambole insieme alla sorellina. Ma poi un giorno Dani ha scoperto il pallone ed è stato amore: è pazzo per il calcio, ama la Roma ed è talentuoso. Sono sicura che farà il calciatore.
Dopo cinque anni è ancora innamorata di questa città?
Mamma mia sì! Siamo venuti la prima volta quando Edin giocava nel Manchester City. In quattro giorni l’abbiamo girata tutta a piedi. Adesso sarebbe difficile: i tifosi lo riconoscono e lo abbracciano, gli chiedono un autografo o una foto insieme, i bambini lo guardano in un modo… piace persino alle vecchiette. Ha provato a camuffarsi, con il cappello e gli occhialoni, ma è troppo alto! In Germania o Inghilterra i tifosi non sono così.
Edin ha detto di no prima al Chelsea e poi all’Inter. C’è il suo zampino?
Quando si tratta di calcio valutiamo tutte le condizioni insieme, però è Edin a prendere la decisione. Ma lo ammetto, sono felice di essere rimasti: Roma è la nostra seconda casa.