12/05/2020 15:44
IL TEMPO (S. PIERETTI) - Si riparte, ma con grande accortezza. Ieri il Comitato Tecnico Scientifico della Protezione Civile ha espresso il proprio parere positivo alla ripresa degli allenamenti collettivi per gli sport di squadra. La Commissione medica della Federcalcio dovrà apportare alcune modifiche al proprio dispositivo di sicurezza. Dal 18 maggio - qualora la Figc accettasse le indicazioni stringenti e vincolanti del CTS - le squadre potranno tornare ad allenarsi in totale isolamento.
NOVITÀ PROTOCOLLO
Il primo cambiamento chela Commissione medica della Figc dovrà apportare sul proprio protocollo sarà quello di dover applicare -nell'eventualità in cui venisse riscontrata una positività all’interno del gruppo - la quarantena per tutta la squadra. La seconda variazione
rilevante riguarda la responsabilità sul pieno rispetto del protocollo di sicurezza sanitaria che ricadrà sulle spalle dei medici sociali dei club. Il terzo punto è relativo ai tamponi necessari alle squadre che non dovranno andare a discapito dei comuni cittadini.
L'EVENTUALE POSITIVITÀ
Il gruppo - oltre ai calciatori - comprende anche staff tecnico, dirigenti, staff sanitario, magazzinieri e tutti coloro che nelle due settimane di isolamento protetto entreranno in contatto con i calciatori. Tale situazione - durante le prime due settimane di ritiro blindato, potrebbe influire relativamente; con un positivo all’interno del gruppo, i giocatori verrebbero sottoposti a un doppio tampone nell'arco temporale necessario a certificare lo stato di salute di ogni elemento del gruppo. A quel punto, i calciatori negativi tornerebbero ad allenarsi pur mantenendo l’isolamento per i successivi quattordici giorni. Ben diversa la situazione per quanto riguarda le partite, perché a quel punto verrebbero coinvolte anche
altre formazioni e lo scotto da pagare sarebbe quello di bloccare anche le squadre affrontate negli ultimi 14 giorni. E con un calendario intenso, vorrebbe dire fermare almeno sei formazioni.
LE REAZIONI DEI MEDICI
Il presidente dell'associazione medici del calcio Enrico Castellacci commenta l'inserimento esplicito della responsabilità dei medici per il rispetto delle norme di sicurezza sanitaria. «Il ruolo del medico sociale del calcio risulta sempre più critico e fondamentale. Si tratta di una responsabilità totale dell'applicazione rigorosa del protocollo. Alla luce di ciò - conclude il prof. Castel- lacci - è ovvio che le società di calcio dovranno mettere pienamente i responsabili sanitari nelle condizioni di onorare protocolli stringenti, che saranno resi noti e ufficiali al più presto».
LA CAUTELA DI SPADAFORA
In serata, l’intervento del Ministro dello Sport al TG1, ha chiarito ulteriormente la posizione del Governo. «Il CTS chiede delle modifiche vincolanti alla Federazione come quella di garantire la quarantena qualora dovesse emergere un positivo all’interno della squadra. Inoltre si chiede che i test ai giocatori non abbiano peso sociale. Se la Figc accetterà queste condizioni - ha dichiarato Spadafora - gli allenamenti potranno riprendere il 18 maggio. Per quanto riguarda la ripresa del campionato il Ministro non compie azzardate previsioni, avanzando ancora una volta con molta cautela. «Abbiamo bisogno di vedere la curva dei contagi per decidere sulla ripresa del campionato».
LA PREMIER RIPARTE
Il Governo britannico ha autorizzato la ripresa dello sport professionistico - a porte chiuse e sotto rigido controllo medico - a partire dal primo giugno. I club non hanno ancora trovato un accordo sulle modalità della ripartenza, ma il campionato dovrebbe riprendere entro la prima metà di giugno.