22/05/2020 18:11
GASPORT - In una lunga intervista al quotidiano sportivo José Mourinho ha ricordato la vittoria della Champions League con l'Inter 10 anni fa, il 22 maggio 2010, a completare il triplete. Tra i temi affrontati anche la sfida contro la Roma in Coppa Italia:
Più svolta a Kiev o a Londra?
«Per la Champions, Kiev: all’85’ eravamo fuori, se cambi il tuo destino in 4’ è sempre un momento chiave. Ma è stata fondamentale anche Roma, il 5 maggio: il sogno era la Champions, lo scudetto era un obbligo, vincere la Coppa Italia fu come dirci “E una, passiamo alla seconda”. Mi piace rivedere quella partita con uno dei miei assistenti, Giovanni Cerra, malato della Roma: piange ancora...».
E quale delle tre “finali” invece ha sofferto di più?
«Quella di Coppa Italia non la volevo giocare: l’inno della Roma prima della partita, arrivai a provocare “Fermate la musica o ce ne andiamo”. A Siena avevo paura: sei giorni dopo c’era la grande finale, temevo non giocassero quella partita come una finale. Zero a zero al 45’, la Roma vinceva 2-0, nello spogliatoio un caldo tremendo, non capivo come aiutare la squadra a svoltare tatticamente. Fu molto dura, e non finiva più. Avevo detto: “Un giorno mi piacerebbe vincere un campionato all’ultima”. Quel giorno mi dissi: “Mai più”».