30/05/2020 15:57
I vertici del calcio hanno disegnato il percorso normativo per evitare che 107 calciatori in serie A finissero in un pericoloso tunnel burocratico. La delicata questione riguarda chi al prossimo 30 giugno finisce il proprio contratto (sono 42 tesserati) oppure termina il prestito (65). La Fifa ha già posto le basi per prolungare i contratti sino alla chiusura della stagione. Anche l’Uefa ha approvato questa linea. E, inoltre, e ha prescritto di lasciare inalterate le rose delle competizioni europee sino alla fine di agosto. Tocca ora alle singole federazioni normare il tutto. La Figc ha già derogato l’articolo 47 delle Noif, prolungando la durata della stagione (e, dunque, dei contratti) sino alla fine di agosto. Ora serve il resto. Il dialogo costruttivo tra le Leghe, Assocalciatori e Assoallenatori ha permesso di condividere alcuni concetti fondamentali per gestire questa inedita fase di transizione. In particolare è stato convenuto che le società confermeranno le rose attuali. E questo è un aspetto fondamentale: nessuno può rinunciare ai giocatori ora in forza, considerato che non può sostituirli.
L’accordo vale anche per i calciatori utilizzati a titolo temporaneo. La casistica più semplice riguarda quelli che sono in prestito con il cosiddetto diritto di opzione e contro-opzione. Tutti loro, infatti, hanno già un contratto anche per la stagione 2020/21 con l’attuale squadra, in vista di un possibile riscatto. In questi casi sono tutti tutelati e le condizioni economiche per i prossimi due mesi sono già pattuite. È differente la posizione dei prestiti secchi, evidentemente senza alcun vincolo tra le parti. Per loro si prospetta una sorta di raccomandazione perché in questa coda del campionato la loro retribuzione sia in linea con gli accordi precedenti.
(Gasport)