Capello: "Salta il fattore campo, vincerà chi ha i veri leader"

12/06/2020 17:08

Fabio Capello ha rilasciato una lunga intervista pubblicata oggi sulle pagine del quotidiano in cui ha parlato dell'imminente ripresa del campionato e dei difficili mesi appena trascorsi. Queste alcune delle sue parole:

Come ha vissuto questi 3 mesi?
«Ho avuto paura, sono sincero. Sono rimasto a Lugano, dove gli over 65 potevano uscire per le compere ma entro le 10 di mattina. Quindi la spesa, e poi prigionieri tra le pareti».

Giusto che il calcio riparta, anche tra mille condizionamenti?
«Certo, perché è un'industria dello spettacolo che sfama tanta gente, non è mica uno svago per chi non ha nulla da fare. Ed è sbagliato pensare solo ai milionari, che in percentuale sono pochi. Qui si rinasce solo lavorando».

Che spettacolo vedremo?
«Appassionante e vero. Ma i giocatori dovranno essere bravi ad emozionarsi e caricarsi in un contesto da allenamento, però un allenamento che ora vale 3 punti».

In campo sempre: cosa accadrà?
«Vincerà chi avrà fatto la preparazione più intelligente. Mi ricordo un vecchio allenatore, Gibì Fabbri, che col Vicenza partiva sempre fortissimo e fino a Natale era imprendibile. Ci attende una volata, uno scudetto all'ultimo chilometro dove contano benzina, coraggio, intuito e colpo di reni».

In tanti saranno fuori forma.
«I mesi sul divano peseranno. Perché hai voglia a dire che si sono allenati, ma sempre divano resta».

Allora vince chi ha i più bravi?
«Ma quello sempre, anche senza Covid! La è favorita perché ha più qualità. Però la Lazio è solida e sa di essere forte. A me piace tanto l'Atalanta, testa e gambe giuste».

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Dobbiamo aspettarci più passaggi, più possesso palla?
«Ah, il possesso palla: una pippa spaziale! Ha stravolto il calcio. Se lo fai a 35 metri dalla porta può andare, ma a 70 è stucchevole».

Come faranno gli allenatori a ripulire le menti di giocatori tosi frastornati?
«Le motivazioni vengono da sole, i ragazzi sono tutti appassionati e non vedono l'ora di ricominciare. il problema, semmai, saranno gli infortuni e le condizioni dei reduci da coronavirus».

In che senso?
«Non sappiamo con esattezza quali conseguenze lasci il Covid 19: dove e come li ha colpiti esattamente? Quali segni rimarranno?»

Si riparte con la Coppa Italia, la vecchia coppetta che tutti vorrebbero riformare.
«Ah, ma l'ha riformata il Covid. Farà ascolti enormi»

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(La Repubblica)