26/06/2020 14:09
IL MESSAGGERO - Edin Dzeko continua la sua scalata verso la vetta dei giocatori più prolifici della storia della Roma. L'attaccante bosniaco con la doppietta alla Sampdoria ha agganciato a quota 104 reti Manfredini, ma adesso ha voglia di proseguire, magari provando ad arrivare al secondo posto occupato da Roberto Pruzzo, quota 138, che questa mattina ha rilasciato un'intervista sulle pagine del quotidiano in cui ha parlato proprio dell'attaccante giallorosso. Queste le sue parole.
Ce la farà Edin a superarla?
«Quest'anno no, almeno credo - ride - Fatemi godere la seconda piazza dietro Totti ancora per un po'... Seriamente, se gioca altre due stagioni ai suoi livelli mi può riprendere. Una quarantina di reti le può fare tranquillamente».
Quinto nella classifica dei marcatori di tutti i tempi in giallorosso ma c'è sempre qualcuno che nei confronti del bosniaco ha qualcosa da ridire. Come se lo spiega?
«Non lo so, forse dipende dal carattere. Dzeko per quello che posso vedere da fuori non è uno che trasmette molte emozioni nel suo modo di essere. Lui è un grande giocatore ma non è il tipo sanguigno che magari può infiammare la gente. Queste sono doti che hai o non hai, non è che puoi impararle. Io però uno come Dzeko me lo tengo stretto. Forse sono cambiati anche i rapporti tra i tifosi e i calciatori. Prima avevamo un contatto intenso, costante. La gente ti stava col fiato sul collo. Ora il giocatore lo vedi soltanto allo stadio o in televisione e non riesci più a creare un rapporto, a scambiarci due parole. Ai miei tempi era differente, nel bene e nel male».