29/07/2020 14:13
GASPORT - «Torino, grazie di tutto, ma in Italia è la Roma la mia squadra del cuore ». Torna a parlare Leandro Castan, doppio ex della sfida di stasera e ora al Vasco da Gama. Il centrale 33enne introduce la sfida tra giallorossi e granata con un'intervista al quotidiano sportivo. Questo un estratto:
C’è Torino-Roma, per chi farà il tifo?
«Roma. È la squadra alla quale mi sento maggiormente legato. Nel torneo 2013-2014 in coppia con Benatia avevamo subìto solo un gol in dieci partite di fila. In quella stagione potevamo pure vincere lo scudetto se la Juventus non fosse stata così brava: fecero 102 punti».
Qual è stato l’allenatore più bravo tra quelli che ha avuto?
«Rudi Garcia. Lui per certi versi era l’opposto di Zeman. Venivamo da un’annata molto negativa. Garcia rispettava molto l’individualità di ciascuno, io e Benatia avevamo libertà di andare in attacco, eravamo al top della nostra forma atletica, potevamo giocare uno contro uno e strappavamo spesso il pallone agli avversari. Ci divertivamo un sacco. Balzaretti rimaneva più in marcatura sulla sinistra mentre Maicon era il fluidificante sulla fascia destra. Garcia sapeva tenere il gruppo in mano. Era molto rispettato nello spogliatoio».
Chi le diede più sostegno quando le capitò di ammalarsi di tumore ?
«Sabatini. Lo considero come un padre. Rimarrà sempre nel mio cuore, non dimenticherò mai ciò che fece per me. Io non volevo farmi operare, avevo paura. Ma lui mi convinse a subire l’intervento, non mi lasciò andare in... pensione. Sapeva che sarei riuscito a tornareò Provai a ripartire con la Roma nella stagione 2015-16, ma giocai solo sei volte. C’era Spalletti, sbagliai una partita e rimasi fuori dai suoi piani. Così fui prestato al Torino. Poi quando tornai alla Roma non c’era più Sabatini. Il direttore eraMonchi, l’allenatore Di Francesco: non riuscii a giocare».
E a Torino come si trovò?
«Sinisa Mihajlovic mi diede subito molta fiducia. Mi ricordo che da tanto tempo il Toro non vinceva con la Roma e la battemmo 3-1 all’Olimpico. Trascorsi sei mesi bellissimi ma poi ebbi tanti problemi muscolari a ostacolarmi, una conseguenza del tumore».