16/07/2020 13:56
LEGGO (F. BALZANI) - Il tris è arrivato, tra le polemiche. La Roma vince anche col Verona e blinda il quinto posto utile per la qualificazione in Europa League. Un successo meritato ma fanno discutere il mancato rigore dopo il contrasto di Pau Lopez su Zaccagni e quello successivo concesso alla Roma per intervento di Empereur su Pellegrini. «Guarda che banda che siete, senza vergogna», ha urlato Juric espulso subito dopo da Maresca. Il tecnico si è spostato in tribuna dove ha continuato a inveire contro l'arbitro in occasione di un altro rigore per fallo di mano di Dzeko non concesso al Verona: «È mano netta». Con tanto di bestemmia. Con le nuove regole il penalty ci poteva stare.
In mezzo alle polemiche c'è il gran possesso palla del Verona (70%) e il cinismo della Roma che sblocca la partita col rigore glaciale di Veretout e sfiora il bis con il palo pieno di Mkhitaryan. Il Verona gioca, i giallorossi ripartono e sfruttano ogni minimo errore. Da quello di Amrabat nasce il gol del 2-0 partorito da Pellegrini e Spinazzola e finalizzato da Dzeko che rompe un digiuno lungo 5 partite. Il bosniaco non esulta, forse stufo delle critiche e delle voci di mercato che lo rivogliono all'Inter causa ingaggio elevato. Nella ripresa il Verona parte forte con Zaccagni che beffa Mancini e mette al centro per lo splendido tacco di Pessina. La squadra di Juric (che in tribuna non si è azzittato un attimo) continua a macinare gioco ma le occasioni buone le ha tutte la Roma che sfiora tre volte il gol chiudi partita: Lazovic salva sulla linea sul tiro di Mkhitaryan poi è Dzeko a bucare due volte la doppietta.
Nel finale solito rodaggio per Zaniolo che ha avuto un battibecco con Mancini per un mancato rientro del numero 22. Nella discussione è intervenuto anche Veretout dando ragione al difensore. «Sapevamo che era dura, ma se non giochiamo da squadra queste partite non le vinciamo», l'ammonizione del francese.