02/07/2020 14:42
In generale quando i campionati arrivano all’alba della 30ª giornata si sentono ormai compiuti. Negli ultimi 10anni solo una volta chi era in testa adesso non ha poi vinto. Naturalmente non è obbligatorio, ci sono state sorprese, ma bisognerebbe andarle a cercare nel tempo, quando tutto era diverso. Oggi è così.
Evidentemente 290 partite complessive disegnano ormai un’onda di probabilità corretta. Si segna molto perché si corre poco e male. C’è un lungo velo di stanchezza dovunque, molti falli sono interventi ciechi. Questo giustifica i tanti rigori. Siamo vicini a un piccolo calcio, ma i risultati sono veri.
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Più che un gioco sembra un lungo dispetto questo calcio di luglio. Ma forse l’elemento di disordine in classifica può portarlo proprio questo grande sonno atletico. Forse muoverà le cifre, per le quali, ricordiamo, è destino che non cambi più niente.
(Corsera - M. Sconcerti)