Proprietà Usa in Europa: solide. Ma per i trofei serve pazienza

19/08/2020 16:28

Dopo aver battezzato “Romulus and Remus Investments LLC” il veicolo di controllo della nuova società giallorossa, il consiglio a Dan Friedkin è quello di evitare di utilizzare come slogan “veni, vidi, vici”. In Europa i robusti investimenti dei tycoon americani non hanno immediatamente prodotto grandi risultati sportivi. Dal punto di vista economico e finanziario, invece, gli esiti sono stati positivi.

La storia degli americani d'Inghilterra racconta che bisogna avere pazienza. Adesso a brillare è il Liverpool, ma il primo titolo è arrivato nove anni dopo l’ingresso di Tom Werner e dei suoi soci in Fenway Sports Group. L’, invece, da quando dal 2011 è finito nelle mani di Stan Kroenke si è dovuto accontentare di qualche FA Cup. Il Manchester United, dal 2005 della famiglia Glazer, dopo l'addio di Ferguson dimostra di essere abile soltanto a rafforzare la struttura societaria. Anche Crystal Palace e Fulham sono di proprietà americane.

In Francia, invece, perplessità sui gruppi che hanno rilevato Olympique Marsiglia e Bordeaux. Infine, i fondi non solo quelli sovrani dei paesi arabi, ma anche quelli sparsi in giro per il mondo sono forse il futuro di un calcio che già condizionano con partecipazioni di minoranza in vari club.

(Gasport)