16/09/2020 18:05
IL TEMPO (F. MAGLIARO) - Il dossier Stadio langue come l'incontro Raggi-Friedkin annunciato da Radio Campidoglio e poi sparito dai radar. E mai come in questi giorni lo Stadio della Roma torna al centro delle congiure interne al mondo grillino romano. Le ultime notizie sull'incontro fra i Friedkin, ieri ancora a Trigoria, e il sindaco, Virginia Raggi, sono di uno slittamento a ridosso di Roma-Juventus, quindi per la seconda metà della prossima settimana. Proprio per questo motivo il nuovo proprietario giallorosso avrebbe deciso di prolungare la sua permanenza nella Capitale rispetto ai programmi iniziali. Inizialmente la visita in Campidoglio sembrava dover essere fissata per la fine della scorsa settimana, poi per ieri. Quindi più nulla: ufficialmente nessuno in Comune ne sa qualcosa. Dietro le quinte, sembra che vi sia lotta interna fra i «Raggi boys» che si rimpallano la responsabilità della fuga di notizie sull'incontro e sulla conseguente presunta irritazione dei Friedkin. Dall'altra, mai come ora alla Raggi serve come il pane riavviare il dialogo con la Roma e la sua nuova proprietà per cancellare il dissenso interno che assume sempre più la forma di una fronda armata. Che poi resta il quesito: a parte stringersi le mani, ma la Raggi di cosa dovrà parlare con Friedkin (che quasi certamente non sarà accompagnato da Mauro Baldissoni, in uscita dal club) visto che l'iter dello Stadio è fermo e che una fetta dei consiglieri 5Stelle sta in dissenso costante? Dopo le «miccette» di fine luglio, il dossier è nuovamente fermo ai box: la Giunta Zingaretti non ha ancora adottato l'accordo con il Comune sull'utilizzo dei fondi derivanti dal progetto Stadio per la ferrovia Roma-Lido di Ostia. E nemmeno la Giunta Raggi in Città Metropolitana ha adottato l'accordo con il Campidoglio per il rifacimento della via del Mare/via Ostiense: senza queste due adozioni, non si chiudono gli atti per andare al voto.