01/09/2020 15:48
Il grande obiettivo per la prossima stagione è riaprire le porte al pubblico. Il Cts ha detto no anche ai tifosi per la serie A di calcio, ma su questo l’ultima parola spetta al governo. Problema: come è successo per la riapertura delle discoteche quest’estate, ogni Regione sta andando per conto proprio. Attilio Fontana, governatore della Lombardia, lascerà a porte chiuse il Gran premio di Formula 1 di Monza che si svolgerà domenica (ci saranno solo 250 medici e infermieri), ma ha già detto: “È possibile riaprire gli stadi e i palazzetti? Assolutamente sì. Ho pronta l’ordinanza per la riapertura per il 25 per cento della capienza, con obbligo di mascherina solo nei posti chiusi”. E se il ministro della Salute, Roberto Speranza, è in linea con la prudenza del Cts, dalle Regioni le fughe in avanti sono già numerose e trasversali. A partire dall’Abruzzo: il governatore Marco Marsilio (centrodestra) ha firmato un provvedimento che riapre gli stadi. Poi l’Emilia-Romagna, con il presidente Stefano Bonaccini che ha autorizzato la riapertura degli impianti sportivi con un numero massimo di spettatori pari al 25 per cento della capienza. Al Mugello, in Toscana, per la Formula 1 (13 settembre), previsti 3.000 spettatori. In Friuli-Venezia Giulia, il presidente Massimiliano Fedriga ha autorizzato 1.000 spettatori nel palasport di Trieste per la Supercoppa di basket. In sintesi: il Cts frena, le Regioni accelerano.
(il messaggero)