28/09/2020 15:55
Finisce 2-2 la prima stagionale all'Olimpico tra Roma e Juventus, ma sono tanti i rimpianti dei giallorossi: "Una Juve scolastica, che non tira in porta, mai pericolosa davanti a una Roma sveglia e con tre uomini di tecnica superiore (Pedro, Mkhitaryan e Dzeko)", scrive Mario Sconcerti. "Notevoli, rispetto alla trasferta di Verona, i progressi della squadra di Fonseca, che deve lavorare soprattutto sui cali di tensione: punito quello successivo all'espulsione di Rabiot che aveva lasciato la Roma in superiorità numerica e sopra di un gol", il punto di Ivan Zazzaroni
Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
LA REPUBBLICA (P. CONDÒ)
La Juventus è sopravvissuta a una domenica strana, costellata di segnali fin dal pomeriggio con i 4 gol presi dal Bayern e i 5 dal City e proseguita in prima serata da una Roma superiore e ruggente, giustamente in vantaggio alla fine del primo tempo e con la grazia dell’uomo in più allo scadere dell’ora di gioco. Era una Juve minore e sbagliata, vista fin lì: riceveva poco da Morata e per far posto a lui Kulusevski era stato allontanato dalla porta. Aveva preso un 2-1 da polli dopo lo scambio di rigori ed era stata perdonata da Dzeko nella giocata che avrebbe calato il sipario. All’espulsione di Rabiot, però, la squadra che usciva dal campo era la Roma, molle e distratta come se il successo fosse ormai ineluttabile. Ecco, per quanto in fase di cantiere aperto la Juve mantiene la ferocia di chi sa sfruttare il minimo appiglio per rilanciarsi: l’ingresso di un palleggiatore come Arthur e di Bentancur migliorava il centrocampo esangue di stile, e una giocata di Danilo per l’aeronautico Ronaldo timbrava il pari. Da lì in poi, Juve in 10 in controllo e Roma in 11 impaurita: un mondo capovolto nel quale il fischio finale è stato accolto con maggior sollievo da Fonseca che non da Pirlo. (...)
CORRIERE DELLO SPORT (I. ZAZZARONI)
Avrebbero dovuto formare una coppia: Dzeko l'ha buttata via e Ronaldo ha rimediato a una Juve a lungo ordinaria. Tutto qui? No, anche altro, molto altro. Per fortuna di Pirlo, ieri sera Edin era dall'altra parte: si è battuto con impegno, non si è mai risparmiato, ma quando ha avuto - e per ben due volte - la possibilità di chiudere la partita ha fatto sempre la cosa sbagliata. Notevoli, rispetto alla trasferta di Verona, i progressi della squadra di Fonseca, che deve lavorare soprattutto sui cali di tensione: punito quello successivo all'espulsione di Rabiot che aveva lasciato la Roma in superiorità numerica e sopra di un gol. Veretout, Spinazzola, Mkhytarian e Pedro i più convincenti. Decisamente spiazzante la Juve, pur se significativi i ritardi di condizione e le assenze.
CORRIERE DELLA SERA (M. SCONCERTI)
Ronaldo porta la Juve dove la Juve ancora non esiste. Il pareggio di Roma avviene in modo deludente, il gioco è complesso, non ha luce, Pirlo finisce per cambiare l’intero centrocampo. Una Juve vicina al Sarri involuto d’inizio stagione, soffocata dalla sua metodicità un po’ noiosa, preoccupata di non sbagliare, quindi incapace di inventare. Ha trovato anche un buon avversario che non si è chiuso e l’ha attaccata al limite del centrocampo, dividendola dai suoi attaccanti. (...) Il risultato è una Juve scolastica, che non tira in porta, mai pericolosa davanti a una Roma sveglia e con tre uomini di tecnica superiore (Pedro, Mkhitaryan e Dzeko). Ha sbagliato due gol poco credibili Dzeko, di destro e di sinistro, cioè proprio errori universali davanti a Szczesny. Segno che si sente ancora sulla porta di casa. In sostanza una Juve che si cerca ma non si trova, lontana da quella di Allegri, con meno qualità di quella di Sarri.
LA GAZZETTA DELLO SPORT (A. DI CARO)
Era stata buona la prima, contro la Sampdoria. Lo è stata molto meno la seconda, contro la Roma. E sarà già importantissima per la classifica la terza contro il Napoli. Alla Juve ieri all'Olimpico è andata di lusso. Pirlo deve ringraziare gli errori sotto porta della Roma e il solito Ronaldo che si è conquistato il rigore, segnandolo, e con uno dei suoi epici stacchi gli ha regalato un pari che sta molto stretto ai giallorossi. In pratica nella Juve ha fatto tutto CR7. La Roma, bella per un'ora, ha giocato meglio, creato molto di più ma deve recitare il mea culpa per aver sbagliato tre occasioni clamorose. Soprattutto in occasione del palo che poteva chiudere la partita, il bosniaco ha sbagliato un gol fatto. Ma, al di là delle occasioni sprecate, è stata la gestione della gara, la mole di gioco, la tenuta del campo a evidenziare un poco prevedibile, alla vigilia, predominio romanista. (...) La Roma esce rinfrancata dalla prestazione e delusa dalla classifica: si ritrova solo un punto in due partite a causa del pasticcio di Verona. Ne avrebbe meritati almeno 4. Domenica sera Juve-Napoli sarà un banco di prova molto duro per Pirlo. Il Napoli ci arriva a punteggio pieno e a petto in fuori dopo i sei gol rifilati al Genoa, alcuni al termine di azioni splendide.
IL TEMPO (T. CARMELLINI)
La Roma butta via un’occasione che forse non gli ricapiterà più, almeno contro la Juventus. Gioca sessanta minuti alla grande, ma poi si perde nel finale subendo il rientro della squadra di Pirlo. I giallorossi avrebbero potuto vincere eccome e anche per merito dopo una partita dominata per lunghi tratti. Si poteva chiudere prima e questo è lo “scatto” che manca a questa squadra, il famoso salto di qualità. Quando capita l’occasione di comandare una partita così, con gli avversari rimasti in dieci per l’ultima mezzora, non puoi farti rimontare, per niente al mondo. Soprattutto non puoi far staccare Ronaldo da solo in mezzo l’area. (...) Questa è la cosa che non è riuscito ancora a trasmettere Fonseca ai suoi ancora molto lontani dal diventare una grande squadra. Sul risultato finale pesano gli errori di Mkhitaryan prima, ma soprattutto quelli di Dzeko nel secondo tempo. Oltre la mancanza di cinismo si sono visti sprazzi di bel gioco, grandi accelerazioni e un buon concetto generale. La Roma è piaciuta, ha tenuto molto bene il campo. Pazzesco Veretout autore di una doppietta. Fonseca paga anche errori non suoi: un mercato che al momento ha reso la Roma più debole, fatta la tara tra arrivi e partenze.