27/09/2020 16:05
È curioso che il destino di Fonseca dipenda da una gara che dovrebbe essere fuori contesto: ha senso legare una decisione a una sfida impossibile? Il portoghese sta mantenendo il sangue freddo, avverte la precarietà ma si aggrappa ai punti fermi che ha: uno è Dzeko e l’altro è Friedkin, o almeno così spera: «Ci sentiamo ogni giorno, stiamo lavorando insieme a una squadra più forte». C’è curiosità per capire dove il nuovo padrone americano collocherà politicamente la Roma. Con Pallotta era vicina alle proposte di Agnelli, e qualche anno fa a Torino consideravano proprio la Roma il club che avrebbe dato più filo da torcere. Non è andata così. L’anno scorso i rapporti erano molto buoni grazie all’asse Paratici-Petrachi, che si sono scambiati la mutua plusvalenza Spinazzola-Pellegrini, adesso invece bisogna vedere: i tentativi di replicare l’operazione buttando nel calderone di tutto (Mandragora, Cristante, Ünder, De Sciglio, Perin, Rugani, Calafiori, Petrelli, Riccardi) sono andati a monte, anche se nulla somiglia alla rivalità dei tempi di Viola e Boniperti, di Sensi e Moggi. Oggi Pirlo può normalmente ammetterlo: «Purtroppo stasera Dzeko sarà un avversario».
(La Repubblica)