07/09/2020 14:01
Roberto Pruzzo, ex centravanti della Roma che nella stagione 82/83 si laureò Campione d'Italia, ha rilasciato una lunga intervista in cui ha parlato dei cambiamenti che il mercato dei giocatori ha portato del mondo del calcio e delle prospettive del club giallorosso. Queste alcune delle sue parole:
«Il presidente Viola non mi avrebbe mai permesso di andare alla Juve. L'Ingegnere mi avrebbe impedito di lasciare Trigoria. Non solo per una questione d'affetto. Mai rinforzare i rivali».
La situazione attuale è ben diversa: pensa che la Roma abbia meno appeal per i campioni italiani e stranieri?
«Non credo, ma il paragone con quarant'anni fa non si può fare. Viola, quando ha avuto la possibilità, è stato capace di togliere giocatori proprio al club bianconero. Gente di esperienza e di carisma per indebolire la rivale. Da Benetti e a Manfredonia».
Quindi?
«Dzeko deve restare. Fa la differenza. Quando gli dai la palla, è come metterla in banca. La Roma davanti è all'altezza delle migliori: Mkhitaryan e Pedro sono calciatori di primo piano, Zaniolo è tornato e anche altri possono collaborare con il centravanti: Under, Kluivert e Perez. Qualcuno magari partirà, ma servirà per migliorare la squadra nei ruoli ancora scoperti».
Non sembra preoccupato, anche se Fonseca, a meno di 2 settimane dall'inizio del campionato, non sa ancora su chi potrà contare.
«Io ho fiducia nella nuova proprietà. Sia chiaro: non ha il tempo per ribaltare la rosa in pochi giorni. Così i primi sei mesi saranno di studio e valuteranno anche i giocatori, tanto per lo scudetto corrono solo la Juve e l'Inter. Ma mi aspetto qualche colpo di mercato prima del via».
Dzeko, intanto, ha già detto sì alla Juve che però prende tempo. Se andasse via, si accontenterebbe di Milik?
«Certo. Gran bel giocatore e nonostante i gravi infortuni. Ha ventisei anni, è uomo d'area. C'è chi storce la bocca. E allora chi vai a prendere? Andrebbe benissimo. I problemi della Roma, però, non sono davanti».
E dove, allora?
«Dietro. La difesa è da rifare. Magari puntando su Smalling che si è ambientato alla grande e andando a completare il trio di centrali con almeno altri due giocatori. Ha salutato Kolarov, non uno qualsiasi. Va sostituito. E Ibanez da solo non è sufficiente. Poi non so se arriverà qualcuno pure per le fasce».
[..]
Richiamerebbe Totti?
«Subito. Ha passione. E conosce i giocatori. Lui li sa scegliere»».
Gli stadi, per ora, restano chiusi. Come ha preso la conferma della decisione di rinunciare al pubblico?
«L'ho accettata. Triste, però. Ve lo dice chi ha giocato sempre o quasi davanti a settantamila spettatori»
(Il Messaggero)