07/10/2020 13:12
LEGGO (F. BALZANI) - «Finalmente sono a casa». Per ritrovare un amore così grande da parte di un inglese per Roma bisogna risalire ai poeta John Keats e George Byron. Ad avere i lucciconi agli occhi stavolta è Chris Smalling. Un gigante dal cuore tenero che ha coronato il sogno di (ri)vestire la maglia giallorossa e ieri è stato accolto alle 17 a Ciampino da 50 tifosi in festa. Una trattativa infinita che ha rischiato di saltare sul gong del mercato prima del via libera della Figc.
Smalling, vestito con la tuta della Roma e accompagnato dai suoi procuratori («Torniamo dal legittimo proprietario», il tweet di uno di loro), ha salutato commosso i tifosi e da oggi sarà a disposizione di Fonseca che avrà una difesa da Champions con Kumbulla, Ibanez e Mancini. «Dal primo giorno che ho messo piede qui ho capito che sarebbe stata casa mia. In questi mesi ho avuto testa e cuore solo alla Roma», dice Smalling. E sembra di sentire pure El Shaarawy rammaricato ma pronto a tornare a gennaio visto che la trattativa e delineata: prestito a 1,5 milioni con diritto di riscatto e stipendio da tre milioni.
La pensa così anche Sam, la moglie di Smalling, che ha pubblicato ieri una bandiera italiana e non ha iscritto suo figlio Leo all’asilo di Manchester proprio nella speranza di tornare nella sua casa all’Eur. La coppia è stata spesso beccata tra San Pietro, Piazza di Spagna e Trastevere. Parole e gesti che riscaldano il cuore in un calcio che i sentimenti li nasconde bene e a volte li calpesta (vedi Chiesa-Firenze). Tanti tifosi gli darebbero la fascia di capitano dopo la numero 6 di Aldair. Di sicuro Fonseca gli affiderà il reparto difensivo. Il portoghese ha spinto più di tutti per riavere Smalling tanto che alcune sue dichiarazioni recenti hanno scatenato la rabbia del Manchester. Alla fine i Red Devils sono dovuti cadere di fronte al pressing della Roma che ha strappato il vegano di Greenwich alla cifra che voleva: 15 milioni. I 5 di bonus sono legati alla vittoria della Champions. Smalling in romanesco direbbe: «Magari ce casca».