13/10/2020 18:02
Un altro passo nell'interminabile processo che dovrebbe portare la Roma alla costruzione di uno stadio di proprietà. Nella giornata odierna è stato infatti deliberato da Unicredit il passaggio dei terreni di Tor di Valle nelle mani di Radovan Vitek. Di seguito tutti gli aggiornamenti sulla questione:
ILTEMPO.IT (F. BIAFORA) - Via libera a Radovan Vitek. Il consiglio di amministrazione di Unicredit, riunitosi questo pomeriggio a partire dalle 15, ha approvato l’intesa con il magnate ceco che riguarda Parsitalia, Capital Dev e Eurnova, società che ha in mano i terreni del futuro stadio della Roma di Tor di Valle. Negli scorsi giorni le parti erano giunte ad un accordo definitivo dopo una trattativa che è durata addirittura tredici mesi e, dopo la fumata bianca arrivata dal cda, si sta procedendo con le firme - alla presenza di un notaio - dei quattordici contratti totali in ballo.
L’obiettivo principale di Vitek era relativo al centro commerciale Maximo pronto ad essere inaugurato in zona Laurentina, ma ovviamente la notizia riguarda da vicino anche la Roma e il suo futuro impianto, visto che con questo accordo esce definitivamente di scena Luca Parnasi, un fattore che può aiutare nella futura votazione in Assemblea Capitolina sulla Convenzione e sulla Variante Urbanistica del progetto.
Negli ultimi due mesi sono stati numerosi gli appuntamenti tra Friedkin, nuovo proprietario della società giallorossa, e Vitek: ora l’obiettivo è arrivare ad un accordo sul futuro dell’impianto calcistico e di tutta l’area di Tor di Valle.
AGGIORNAMENTO 19.31 - Un'operazione da 250 milioni di euro quella che porta in mano a Radovan Vitek i terreni dell'area Tor di Valle dove dovrebbe sorgere il futuro stadio della Roma. Esce dunque di scena Luca Parnasi con la delibera di Unicredit alla cessione di Capital Dev, mentre per Eurnova la delibera è arrivata solamente all'acquisto del magnate ceco e della sua CPI Property Group per i terreni dell'area di Tor di Valle. Radovan Vitek in questa trattativa è stato assistito dallo studio legale Dentons.
(ansa)