REPUBBLICA.IT (M. PINCI) - La Roma renderà omaggio a Maradona. Non solo sul campo, dove domani affronterà il Napoli in quella che potrebbe essere l’ultima partita nello Stadio San Paolo, prima che prenda il nome del fuoriclasse scomparso. Ma lo farà inviando una propria delegazione ai Quartieri spagnoli, per deporre una corona di fiori sotto al murales più famoso dedicato a Diego.
A incaricarsi della questione sarà Bruno Conti, che a Roma chiamavano “Marazico” in una crasi tra Maradona e Zico e che con il Pibe de Oro giocò partite indimenticabili, compresa la mitica sfida del Mundial 1982: l’ex campione romanista, oggi nei quadri delle giovanili di Trigoria, sarà accompagnato forse da qualche altro uomo della dirigenza. Non ci saranno invece calciatori, che in quei momenti saranno impegnati a raggiungere lo stadio per la partita: e anche motivi di sicurezza, col rischio di assembramenti, sconsigliano che la squadra partecipi alla consegna, che nelle intenzioni vuole essere un vero e proprio omaggio al simbolo della Napoli calcistica.E magari questa iniziativa, affatto scontata e decisa dai vertici del club giallorosso nelle ultimissime ore, potrebbe diventare un’occasione per stemperare la tensione storicamente altissima tra le due tifoserie, anche se ovviamente allo stadio non ci sarà né una né l’altra per le limitazioni imposte dalla pandemia.
Bruno Conti era presente all’Olimpico in quel pomeriggio del 25 ottobre del 1987, il giorno in cui i rapporti allora saldissimi tra le tifoserie di Napoli e Roma si incrinarono per sempre, proprio durante il solito gemellaggio tra tifosi sotto la curva romanista. C’era anche Maradona, simbolo di quel Napoli che arrivava a Roma da campione d’Italia: chissà che, nel suo nome, non si possa finalmente guarire anche quell’antica ferita.