25/11/2020 07:32
IL TEMPO (A. AUSTINI - F. BIAFORA) - Sono diventati sempre più importanti, sgravati da compiti difensivi e decisivi quando bisogna attaccare. Gli esterni della Roma rappresentano un punto di forza nel nuovo corso di Fonseca, ma le pedine sembrano destinate a cambiare. Se Spinazzola e il ritrovato Karsdorp restano al momento fuori da discorsi di mercato, lo stesso non può dirsi di Bruno Peres, Calafiori e Santon. Detto che quest’ultimo in ogni sessione è stato messo in vendita e lo stesso potrebbe accadere a gennaio, il brasiliano si avvia alla scadenza di contratto il prossimo giugno e deve ancora sudarsi la conferma.
Una valutazione rinviata ai prossimi mesi, mentre sta diventando urgente prendere una decisione sul futuro di Calafiori. In stallo le trattative per il rinnovo del contratto che lega il giovane esterno sinistro alla Roma fino al 2022. Tra il club e il suo procuratore, il «terribile» Mino Raiola, c’è distanza su tutto. La società vorrebbe blindare il ragazzo con un quinquennale a salire da una base fissa di 500mila euro netti. Raiola chiede invece per Calafiori un contratto di durata triennale, con stipendio più che raddoppiato rispetto all’offerta giallorossa: un milione e 200mila euro netti.
Le parti sono rimaste rigide sulle proprie posizioni, la Roma giudica assolutamente congrua la proposta formulata a Calafiori, un talento molto promettente che, dopo il lungo stop per l’infortunio al ginocchio, finora ha giocato appena un’ora tra i professionisti in casa della Juventus all’ultimo turno dello scorso campionato. Quest’anno è stato messo fuori causa dal Covid e ora spera di avere un po’ di spazio, a partire da domani in Europa League. Intanto Raiola tiene il punto, soprattutto sulla durata del nuovo contratto che non vorrebbe più lungo di tre anni, e ha iniziato a offrire il terzino in giro per l’Italia e l’Europa. La sensazione è che se la società dovesse alzare la posta fino a 800mila euro si potrebbe arrivare alla firma. E la famiglia del ragazzo spinge Raiola ad ammorbidire le pretese. Se non si arrivasse a un accordo la Roma sarebbe pronta ad ascoltare offerte di altri club per il cartellino, a partire dal mercato di gennaio. Anche perché l’eventuale cessione di Calafiori produrrebbe una plusvalenza utile per il bilancio.
Passando alla fascia destra, la Roma ha messo gli occhi su un altro giovane interessante: piace, e non poco, il francese Brandon Soppy, 2002 del Rennes. Fisico massiccio, buona tecnica, gioca anche da centrale con l’Under 17 transalpina e ieri era in panchina nella gara col Chelsea in Champions. Il suo «problema» è la ricchezza del club in cui milita: il Rennes chiede quasi 15 milioni per iniziare una trattativa. Una chiave potrebbe essere Nzonzi, rimasto ai francesi in prestito anche quest’anno, ma senza alcun diritto di riscatto. Lo scambio con conguaglio potrebbe essere una via, ammesso che Nzonzi accetti.
Di questo e molto altro dovrà occuparsi Tiago Pinto. Il futuro capo dell’area tecnica romanista è già al lavoro in anticipo rispetto alla partenza del suo contratto fissata a gennaio. Al momento è Morgan De Sanctis a guidare la fase di «transizione» a Trigoria, mentre Fienga è uscito dalle questioni tecniche. Ma quello che cambierà rispetto al passato è l’incidenza dei proprietari sul mercato: i Friedkin, soprattutto Ryan, intendono partecipare alle trattative. E Pinto dovrà riportare direttamente a loro.