28/11/2020 11:18
Se n'è andato come ha vissuto: in fuga. [...] Per lui nessuna cattedrale, nessun funerale pomposo, anzi nemmeno una messa. E nessuna imbalsamazione. Giusto la benedizione di un prete. [...] E le lacrime di quattro generazioni di argentini. Ma nessuna in doppiopetto. [...] Alla fine sopra e accanto la bara di Diego c'erano tutti i suoi mondi, maglia dell'Argentinos Junior, del Boca, della nazionale, del Napoli, dei rivali del River, del Gimnasia, e soprattutto il fazzoletto delle nonne di Plaza de Mayo, con la grande assenza di quella del Barcellona [...].
Ma è anche vero che l'ultimo viaggio di Diego non ha avuto nulla di barocco. È andato sottoterra in maniera privata e rapida. Con la sua sola gloria, senza altri pesi aggiunti. Non c'erano i capi politici dell'Argentina, né la signora Cristina Kirchner, né i grandi leader che avevano discusso con lui su come dare potere a chi non ce l'ha, non c'era il grande calcio internazionale (Messi?), non c'era il suo popolo della notte, né quello di Evita. [...]
Diego è stato sistemato accanto al padre, Don Diego a alla madre, Doña Tota, con rito breve. Solo una trentina di persone nel momento della sepoltura. [...]
(La Repubblica - E. Audisio)