05/12/2020 09:23
IL TEMPO (P. MILLI) - Sono sette gli indagati nel procedimento della Procura di Perugia, diretta da Raffaele Cantone, sul caso Suarez, riportati nell’ordinanza emessa il 4 dicembre con cui il gip Piercarlo Frabotta ha disposto una serie di misure interdittive, a seguito delle indagini per l’esame farsa di lingua italiana di tipo B1 che il calciatore uruguaiano Luis Alberto Suarez ha sostenuto il 17 settembre 2020 per ottenere la cittadinanza italiana. Il calciatore era ancora in forza al Barcellona e doveva passare al club bianconero. Sono indagati il direttore dell’area tecnica bianconera Fabio Paratici, Luigi Chiappero, storico avvocato della Juventus, e Maria Turco, indicata come legale incaricato dalla Juventus per l’allestimento dell’esame di italiano dell’attaccante dell’Atletico Madrid presso l’Università per stranieri di Perugia. Il direttore sportivo della squadra torinese Federico Cherubini è stato il primo a contattare il direttore generale dell’ateneo umbro Simone Olivieri, affinché il superamento dell’esame di italiano non dovesse costituire un problema, per consentire al calciatore di ottenere il passaporto comunitario. Solleciti volti a tale conseguimento sono stati avanzati anche da Paratici, del quale le carte dell’inchiesta, condotta dalla Procura perugina e dalla Guardia di Finanza, riferiscono la telefonata all’amica d’infanzia, attuale ministro dei Trasporti, Paola De Micheli. La richiesta avanzata era un contatto presso il Viminale nell’intento di velocizzare la pratica ministeriale di riconoscimento della cittadinanza italiana nei confronti di Suarez. Il ministro ha ammesso di avergli procurato il contatto con il capo di gabinetto del ministro dell’Interno, Bruno Frattasi. Su delega della Procura, si legge nella nota del procuratore Cantone, militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Perugia hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare interdittiva della sospensione per 8 mesi dall’esercizio del pubblico ufficio per il rettore dell’Università per stranieri di Perugia Giuliana Greco, per il direttore generale Simone Olivieri, per la prof.ssa Stefania Spina e per il componente della commissione “Celi Immigrati” Lorenzo Rocca. I reati ipotizzati vanno dalla rivelazione del segreto d’ufficio finalizzata all’indebito profitto patrimoniale alle plurime falsità ideologiche in atti pubblici. Sono tuttora al vaglio degli inquirenti le ipotesi di false dichiarazioni rese al pubblico ministero dall’avvocato Chiappero e dal dirigente Paratici, mentre per il legale Turco l’ipotesi di reato, in concorso, è il falso ideologico.