10/12/2020 08:57
Il caso che ha visto protagonisti Zarate e la Lazio, in merito ai pagamenti del club nei confronti del giocatore argentino, non sembra esser ancora concluso. La Procura della Repubblica di Roma ha infatti aperto un fascicolo per far chiarezza sulla vicenda coinvolgendo il nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, che sta continuando a raccogliere informazioni. Le ipotesi di reato sono evasione fiscale e false attestazioni in bilancio, al momento a carico di ignoti. Il caso nasce da un'intervista rilasciato al programma Le Iene da Luis Ruzzi, consulente del giocatore che a maggio aveva denunciato i presunti illeciti compiuti dal presidente Lotito nel pagare il giocatore tra il 2009 e il 2013: «Lotito ci promise 20 milioni di stipendio in cinque anni. Solo che da bilancio l’ingaggio risultava di 7 milioni, gli altri 13 sarebbero arrivati sotto forma di commissioni che la Lazio avrebbe versato alla Pluriel, una società londinese di Riccardo Petrucchi, e da questa sarebbero poi stati girati ad una società uruguaiana intestata al fratello di Zarate». Lotito ha fatto partire una controdenuncia per estorsione nei confronti di Ruzzi e, in aggiunta, l’avvocato della Lazio Gian Michele Gentile ha così spiegato la vicenda: «Lo stipendio di Zarate era di 7 milioni netti in 5 anni , il compenso alla Pluriel si giustifica perché al momento dell’acquisto del giocatore ci ha fatto risparmiare 15 milioni grazie a una clausola rescissoria di 20. Sono due rapporti diversi. Con Zarate abbiamo chiuso il contenzioso nel dicembre 2018, riconoscendogli parte di arretrati e bonus, e al termine di un’altra causa abbiamo anche pagato 3,2 milioni alla Pluriel, segno che le due cose non erano legate». Una vicenda che sembra ancora tutta da chiarire e sulla quale la Procura dovrà far luce.
(gasport)