Derby a senso unico. La Roma è sparita

16/01/2021 09:32

Accompagnata dalla colonna sonora di boati attutiti dal silenzio intorno, la Lazio si è presa di forza un derby che rischia di spostare, e di molto, l’asse della stagione delle due squadre. Perché Simone Inzaghi non l’ha soltanto vinto. Lo ha stravinto schiantando la Roma in generale e Fonseca in particolare: l’ha attirato in trappola imbrigliandone le strategie prevedibili, per poi punirlo sul terreno preferito, infilando giocatori come lame nei chilometri di campo offerti dai rivali. Il risultato pare la diretta conseguenza di quel che si è visto non solo in campo, ma anche appena fuori: Inzaghi che urla contro tutti, dall’arbitro («Due falli, due gialli») ai raccattapalle, troppo solerti nel far riprendere il gioco. Un’immagine che contrastava in modo violento con la silhouette di Fonseca, issato inerte di fronte alla panchina con braccia conserte ad attendere qualcosa. L’istantanea di un uomo inerme. La missione laziale è stata persino agevolata dai nervi fragili dei suoi rivali: tra i quattro debuttanti della Roma, il tributo più alto lo ha pagato senza discussione il 22enne Ibanez, protagonista sciagurato dei primi due gol (l’1-0 facile è stato di Immobile, al suo 4° centro nei derby romani).  La Roma ha colto l’occasione per confermare i propri vizi: implacabile con le piccole, mai pericolosa con le grandi. Soprattutto, quando inciampa, non si accontenta di cadere. Sprofonda, rovinando senza possibilità di replica: è già la terza volta in questa stagione. Ma a differenza di e Bergamo stavolta non le è nemmeno capitato lontano dall’Olimpico, nonostante fosse la Lazio la padrona di casa. In un derby giocato in maniera esattamente sovrapponibile dalla Lazio, due anni fa firmò l’antipasto del suo esonero. Per Paulo Fonseca il prezzo non sarà così salato, ma di certo rischia di minare la considerazione che i suoi datori di lavori — Dan e Ryan Friedkin, lungamente impegnato a smanettare sui suoi due telefonini — e il nuovo general manager Tiago Pinto hanno di lui. Oggi proveranno a regalargli il Papu Gomez, incontrando l’Atalanta: alla Roma di ieri non basta di certo.

(La Repubblica)