15/01/2021 08:19
IL TEMPO (A. AUSTINI) - Chi pensa che questa partita sia più facile dei big-match con le grandi, quelli che la Roma di Fonseca fatica a vincere, ha capito davvero poco del derby. In generale e nel caso specifico. Di fronte c’è una delle sedici migliori squadre dell’attuale Champions League, questo dicono i risultati ed è bene che i giallorossi lo tengano a mente. Paura mai, rispetto, voglia massima, coraggio e concentrazione sempre: stasera si può vincere solo mettendo in campo tutti questi ingredienti. Perché quasi sempre il derby se lo porta a casa chi lo vuole di più. Sarà una sfida diversa, unica, un Lazio-Roma senza pubblico non si è mai visto e mette un po’ di tristezza. Difficile dire a chi possa giovare di più, di certo stavolta conterà più il fattore tecnico di quello emozionale. E su questo piano la squadra giallorossa non ha nulla da invidiare ai dirimpettai, come testimonia la classifica. Per Dzeko e compagni è l’occasione di svoltare una volta per tutte dopo il buon pari con l’Inter, è un campionato stranissimo dove tutti possono ancora rivendicare ambizioni. Ma se è facile sognare, in un attimo si può pure scivolare. A Trigoria nessuno è partito pensando allo scudetto, non è quello l’obiettivo, bensì provare a tornare in Champions dopo due anni di assenza. Stasera è una tappa cruciale di quel percorso. È passata una vita dall’ultima sfida ai rivali biancocelesti, nel 2020 se n’è giocato uno soltanto, adesso si ripresenta una Roma molto diversa. In campo e fuori. Sarà il primo derby dei Friedkin che coinciderà anche con l’esordio in tribuna del general manager Tiago Pinto, l’uomo a cui i texani hanno affidato l’intera area sportiva. «Dobbiamo essere squadra» il motto del dirigente portoghese, che ha capito subito da dove partire. Unità d’intenti nello spogliatoio e, finalmente, in società: solo così la Roma potrà diventare davvero grande.