Gravina: "Stiamo discutendo di una parziale riapertura degli stadi in campionato"

05/02/2021 08:29

CORSERA - Gabriele Gravina, presidente FIGC, ha rilasciato un’intervista al quotidiano, parlando tra le altre cose anche del possibile ritorno dei tifosi allo Stadio.  Di seguito le sue parole.

Presidente Gravina quale è stata la molla che l’ha spinta a ricandidarsi?

Il lavoro fatto sino adesso, che non è finito. Sono un perfezionista e voglio chiudere il cerchio. Però, credetemi, è stata una decisione sofferta.

Si spieghi meglio.

Intendo il ruolo in maniera totalizzante e per fare il presidente della Federazione devo rinunciare a molti lati della mia vita privata, affettiva e lavorativa. È stato così sino adesso e lo sarebbe anche se fossi rieletto. La mia dedizione alla causa è totale.

Per quanto tempo il calcio dovrà sopravvivere senza tifosi?

C’è stato mercoledì un incontro con il Cts per parlare dell’Europeo a Roma (4 partite ndr). È stato un vertice positivo. Non ci sono preclusioni, neppure per i tifosi delle altre nazioni. Stiamo anche discutendo di una parziale riapertura in campionato. Speriamo che la pandemia non ci giochi un brutto scherzo proprio ora. Sono ottimista, aspettiamo solo l’insediamento del nuovo governo.

L’Eca spinge per la Superlega.

Per me non ha senso. Non risolve i problemi economici e ucciderebbe il valore delle competizioni nazionali. E io non lo posso permettere. Capisco i sogni dei club, ma Uefa e soprattutto Fifa sono stati chiari.

Cosa ne pensa dei fondi che potrebbero entrare in serie A?

Permettetemi di dire che con il presidente Dal Pino c’è un ottimo dialogo. Quello dei fondi è un argomento complesso: si ispirano alla pura finanza, ma al centro deve esserci sempre la valorizzazione del prodotto. Però dopo un anno di approfondimenti sarebbe un peccato mandare tutto all’aria.

Come si salva il calcio dalla crisi?

Rispettando i principi dell’economia di mercato e aumentando i controlli. La sostenibilità deve essere il nostro mantra. Certi stipendi tra i calciatori non sono più possibili. Il salary cap penalizzerebbe troppo i nostri club che non sarebbero più competitivi nelle coppe. Io ho previsto una specie di luxury tax stile Nba.

Si è parlato per lei di un futuro alla Lega di serie A.

Assolutamente no. Se sarò rieletto, il mio percorso finisce qui.